• 0446525R – Rilucidatura del Granito

    RI-LUCIDATURA DEL GRANITO

     

    PARTE 1 — GENERALE

    1.01 SOMMARIO

    A. Questa procedura contiene indicazioni sulla ri-lucidatura di zone erose su granito esterno.

     

    PARTE 2 — PRODOTTI

    2.01 MATERIALI

    A. Abrasivo al carburo di silicio per smerigliare pietre o dischi diamantati.

    B. Composto di lucidatura all’Ossido di alluminio

    C. Tamponi di feltro

    D. Panni puliti, morbidi

    E. Acqua pulita, potabile

     

    PARTE 3 — ESECUZIONE

    3.01   MONTAGGIO, INSTALLAZIONE, APPLICAZIONE

    NOTA: QUESTO LAVORO DOVREBBE ESSERE EFFETTUATO SOLTANTO DA UN OPERATORE SPECIALIZZATO IN RIFINITURA DEL GRANITO.

    A. Smerigliare il granito verso il basso fino a pareggiare il piano. Sfumare verso la superficie inalterata, come richiesto per evitare che il granito abbia un aspetto bombato. Utilizzare una smerigliatrice angolare ad acqua con dischi diamantati in successione di grana (da # 60 a # 3500) o abrasivi al carburo di silicio (grane 36-400).

    B. Lucidare fino ad armonizzarsi con il piano esistente di granito. Usare il composto lucidatura di ossido di alluminio senza acido con feltrino.

    ATTENZIONE: I COMPOSTI DI LUCIDATURA CONTENENTI ACIDO FLUORICO FINIRANNO PER INCIDERE LA SUPERFICIE DI GRANITO, CON UNA CONSEGUENTE RIDUZIONE DEL GLOSS.

     

    FINE DELLA SEZIONE

  • 0446514R – Rimozione di bitume dal granito

    RIMOZIONE DI BITUME DAL GRANITO

     

    PARTE 1 — GENERALE

    1.01 SOMMARIO

    A. Questa procedura contiene indicazioni sulla pulizia e la rimozione localizzata di bitume residuo dalle superfici di granito utilizzando una combinazione di metodi, tra cui ghiaccio secco, impacchi o abrasivo. Per indicazioni sulla pulizia generale di sporco superficiale su granito, vedere 04465-08-R.

    B. Un impacco di solito viene fatto aggiungendo un solvente o agente chimico di pulizia all’acqua e miscelato con un inerte per fare una pasta liscia.

    1. La pasta viene applicata sulla macchia con una cazzuola o una spatola.

    2. La parte liquida della pasta migra nella pietra dove scioglie alcuni dei materiali coloranti.

    3. Poi il liquido torna gradualmente indietro oltre la superficie della pietra e nell’impacco, da cui evapora, lasciando il suo carico di materiale colorante disciolto nell’impasto.

    4. Quando l’impacco è asciutto, viene raschiato e spazzolato via.

    C. La pulizia abrasiva ad umido della muratura in pietra comporta l’uso di una combinazione di aria, acqua e abrasivo applicato alla superficie di pietra con una pistola “wet-head” con getto singolo o multiplo.

    1. I metodi abrasivi ad umido sono da preferire rispetto ai metodi abrasivi a secco perché tendono ad essere meno duri sulla superficie di pietra. TUTTAVIA, LA PULIZIA ABRASIVA DEVE SEMPRE ESSERE ESEGUITA CON ATTENZIONE, IN QUANTO PUÒ ESSERE DANNOSA SIA PER LA PIETRA CHE PER L’OPERATORE SE LE TECNICHE OPERATIVE NON VENGONO VALUTATE CON ATTENZIONE PRIMA DI INIZIARE IL LAVORO.

    2. I fattori che devono essere considerati comprendono la pressione aria/acqua, dimensione dell’ugello e tipo, tipo di abrasivo, quantità di abrasivo, perizia dell’operatore, e supervisione del lavoro.

    3. Per chiarimenti per quanto riguarda i pericoli connessi all’uso di abrasivo su edifici storici, vedere 04510-05-S. Per le linee guida sull’uso di alta pressione attrezzature per la pulizia su muratura, vedere 04510-04-S.

     

    PARTE 2 — PRODOTTI

    2.01 MATERIALI

    A. Per Granito lucido:

    1. Anidride carbonica o ghiaccio secco

    2. Solvente come uno dei seguenti:

    Nafta

    -O-

    Ragia minerale:

    1. Un distillato di petrolio che viene utilizzato soprattutto come diluente per pitture e vernici.

    2 . Altri nomi chimici o comuni sono: Benzina*(non benzene); Nafta*; Etere di petrolio *; Nafta solvente*.

    3. Rischi potenziali: TOSSICI E INFIAMMABILI .

    4. Norme di sicurezza :

    a. EVITARE RIPETUTA O PROLUNGATO CONTATTO CON LA PELLE.

    b. Indossare sempre guanti di gomma quando si maneggiano ragie minerali.

    c . Se una sostanza chimica viene spruzzata sulla pelle, lavare immediatamente con acqua e sapone.

    5. Reperibile presso distributori di articoli per edilizia, negozi di ferramenta, negozi di vernici, o distributori di forniture per stampanti.

    -OR-

    Cloruro di metilene:

    NOTA : QUESTO PRODOTTO CHIMICO È VIETATO IN ALCUNI STATI COME LA CALIFORNIA. INFORMAZIONI SULLA REGOLAMENTAZIONE COME PURE SOSTANZE CHIMICHE ALTERNATIVE O EQUIVALENTI, POSSONO ESSERE RICHIESTE ALLA ENVIRONMENTAL PROTECTION AGENCY (EPA) UFFICIO REGIONALE E/O ALL’UFFICIO STATALE DI QUALITA’ AMBIENTALE.

    1. Altri nomi chimici o comuni includono: diclorometano; metilene cloruro .

    2. Potenziali pericoli : TOSSICO.

    3. Reperibile presso fornitori di sostanze chimiche, distributori di detergenti a secco, negozi di vernici, distributori di forniture fotografiche (non negozi di fotocamere) , o distributori di forniture per stampanti.

    -O-

    percloroetilene

    -O-

    Alcool etilico (C2H5OH):

    1. Altri nomi chimici o comuni sono: etanolo; Idrossido di etile; Alcol etilico; Metil carbinolo; Spiriti di Colonia *; Alcool da fermentazione *; alcol in gradazione *; alcol rettificato *; distillati di vino *.

    2. potenziali pericoli: INFIAMMABILE.

    3. Reperibile da fornitori di sostanze chimiche, negozi di ferramenta o negozi di liquori.

    4. Alcool denaturato, che non è gravato da tassa sui liquori, dovrebbe essere un sostituto soddisfacente alcol etilico per scopi di rimozione delle macchie.

    a. Alcool denaturato, non gravato da tassa su distillati, dovrebbe essere un sostituto soddisfacente dell’alcol etilico per scopi di rimozione macchie.

    -O-

    Acetone (C3H6O):

    1. Un chetone liquido volatile fragrante infiammabile utilizzato principalmente come solvente e nella sintesi organica.

    2. Altri nomi chimici o comuni sono: dimetilchetone; propanone

    3. Rischi potenziali: SOLVENTI VOLATILI ED INFIAMMABILI

    4. Reperibile presso fornitori di sostanze chimiche o negozi di ferramenta.

    -O-

    acetato di etile

    -O-

    Amile Acetato:

    a. Altri nomi chimici o comuni:  estere di amile acetato; Acetato di 1-pentanolo.

    b. Rischi potenziali: INFIAMMABILE.

    c. Reperibile da fornitori di sostanze chimiche, farmacie o distributori di forniture farmaceutiche, negozi di vernici o distributori di forniture fotografiche (non negozi di fotocamere).

    -O-

    Toluene (C7H8):

    1. Un idrocarburo aromatico liquido analogo al benzene ma è meno volatile, infiammabile e tossico ; Viene prodotto commercialmente da oli leggeri, da gas di cokeria e catrame di carbone e dal petrolio, ed è usato come solvente, in sintesi organica e come agente antidetonante per benzina .

    2. Altri nomi chimici o comuni includono Toluolo.

    3. Rischi potenziali : TOSSICI E INFIAMMABILI .

    4. Reperibile presso fornitori di sostanze chimiche, negozi di ferramenta, negozi di vernici o distributori di forniture per stampanti.

    -O-

    Xilene (C8H10):

    1. Miscela di tre idrocarburi tossici, infiammabili, oleosi, isomeri, aromatici che sono omologhi al di-metile di benzene e sono ottenuti da catrame di legno, catrame di carbone, o distillati di petrolio; anche una miscela di xileni e di etil-benzene utilizzato principalmente come solvente.

    2. Altri nomi chimici o comuni sono: Xilolo ; P-xilene ; 1,4-dimetilbenzene .

    3. Rischi potenziali: TOSSICI E INFIAMMABILI .

    4. Reperibile presso fornitori di sostanze chimiche, negozi di ferramenta, negozi di vernici o distributori di forniture per stampanti.

    -O-

    tricloroetilene:

    ATTENZIONE: TRICHLOROETHYLENE È ALTAMENTE TOSSICO E PUÒ REAGIRE CON ALCALI FORTI COME CALCESTRUZZO FRESCO FORMANDO GAS PERICOLOSI.

    1. Altri nomi chimici o comuni: tricloroetene, trielina.

    2. potenziali pericoli: TOSSICO.

    3. Reperibile presso distributori di forniture automotive, fornitori di sostanze chimiche(sia commerciali che scientifiche), distributori di forniture per lavanderie a secco, negozi di vernici, distributori di forniture fotografiche (non negozi di fotocamere), o distributori di forniture per stampanti.

    3. Materiale assorbente bianco (formatura in gesso, non trattata farina bianca, tessuto bianco, tovaglioli di carta, polvere di gesso, talco, gualchiere terra o lavanderia merlano).

    4. Acqua minerale

    5. Teli di plastica

    6. Salviette asciutte pulite per tamponare la zona dopo il trattamento

    B. Per Granito a superficie ruvida:

    1. Acqua pulita, potabile

    2. Sabbiatura a secco e sabbiatura ad acqua, Black Beauty Slag No. 8-10.

    3. Teli di plastica

    4. Salviette pulite per tamponare la zona dopo il trattamento

    2.02 ATTREZZATURE

    A. Per Granito lucido:

    1. Spazzole di setole in fibra morbida

    2. Una spatola di legno o di plastica

    3. Contenitore di vetro o ceramica per miscelare la soluzione

    4. Utensile in legno per mescolare gli ingredienti

    5. Nastro adesivo per mascherature

    6. Spatola da stucco

    7. Martello

    B. Per Granito a superficie ruvida:

    1. Spazzole di setole in fibra morbida

    2. Una spatola di legno o di plastica

    3. Attrezzature a pressione per risciacquo con acqua (misura tra 100 e 400 psi per bassa pressione; tra 400 e 800 psi per media pressione).

    4. Ugelli tipo a ventaglio (ventaglio di 15 gradi)

     

    PARTE 3 — ESECUZIONE

     

    3.01   MONTAGGIO, INSTALLAZIONE, APPLICAZIONE

    NOTA: INIZIARE LA PULIZIA UTILIZZANDO IL METODO PIÙ DELICATO POSSIBILE.

    FARE TEST DI PULIZIA IN UNA ZONA PICCOLA PRIMA DI PULIRE AREE GRANDI PER DETERMINARE APPROPRIATI TEMPI DI SOSTA E NUMERO DI APPLICAZIONI NECESSARIE A RIMUOVERE ADEGUATAMENTE LE MACCHIE.

    A. Per Granito lucido:

    1. Raschiare maggior parte dei residui senza danneggiare la superficie della pietra , utilizzando una spatola di legno o plastica.

    2. Spruzzare il bitume con anidride carbonica o applicare ghiaccio secco per rendere il materiale fragile. ATTENZIONE: NON UTILIZZARE QUESTA PROCEDURA SU MURATURA BAGNATA.

    3. Allentare il bitume battendo con un piccolo martello.

    4. Usando una spatola, sollevare il bitume dalla superficie in granito.

    5. Rimuovere eventuali residui applicando un impacco contenente un solvente, testato per la sua idoneità al granito.

    a. Lavare accuratamente la zona da trattare con acqua minerale.

    b. Miscelare la soluzione liquida da utilizzare in un bicchiere o ciotola di ceramica.

    c. Bagnare accuratamente la superficie macchiata con questo liquido. Assicurati di bagnare bene oltre la macchia.

    d. Mescolare il liquido restante con il materiale assorbente bianco per formare una pasta della consistenza di farina d’avena o di torta glassa. (È necessario circa mezzo chilo di pasta per ogni metro quadrato di superficie da trattare).

    e. Utilizzando una spatola di legno o plastica, applicare l’impasto alla superficie macchiata in strati non più spessi di 5/6 mm. L’impacco deve estendersi bene oltre la macchia per evitare di spingere la macchia nella pietra già pulito.

    f. Controllare nello strato la presenza di sacche d’aria o vuoti.

    g. Coprire l’impacco con teli di plastica e sigillare con nastro adesivo.

    e. Lasciate in posa per 48 ore (se non diversamente specificato).

    f. Dopo il periodo stabilito, inumidire l’impacco con acqua minerale.

    g. Rimuovere l’impacco con una spatola legno o di plastica per evitare di graffiare la superficie.

    h. Anche in questo caso, sciacquare la zona pulita con acqua minerale, asciugare con salviette pulite e lasciare che la superficie si asciughi.

    i. Una volta che la superficie si è asciugata completamente, controllare il residuo rimanente e ripetere il trattamento se necessario.

    B.  Per Granito a superficie ruvida:

    1. Raschiare la maggior parte dei residui senza danneggiare pietra superficie, utilizzando una spatola di legno o plastica.

    2. Risciacquare la superficie di granito con attrezzature di risciacquo a pressione. Massima 1.000 PSI, 5-10 GPM, angolo del ventaglio 25°, non meno di 15 cm dalla superficie, con un angolo da 45 a 90° dalla superficie della parete.

    3. Sabbiatura ad umido a 400 PSI. Preparare dighe di sabbia per raccogliere il deflusso di pietrisco e sporco.

    4. Rimuovere il residuo che rimane applicando un impacco contenente un solvente, testato per la sua idoneità per il granito. Vedere da paragrafo 3.01 A.5.a. a paragrafo A.5.i. Sopra per guida.

    NOTA: LA PULIZIA ABRASIVA PER TOGLIERE BITUME PUÒ ESSERE ACCETTABILE SOLO PER USO SU GRANITO A SUPERFICIE RUVIDA – MAI SU GRANITO LUCIDO. L’APPROVAZIONE DELLA RHPO È RACCOMANDATA PRIMA DI USARE TECNICHE DI PULIZIA ABRASIVE SU MATERIALI IN MURATURA.

    FINE DELLA SEZIONE

     

  • 0446510R – Riparare scheggiature e piccoli fori nel granito

    RIPARARE SCHEGGIATURE E PICCOLI FORI NEL GRANITO

     

    PARTE 1 — GENERALE

    1.01 SOMMARIO

    A. Questa procedura contiene indicazioni sulla riparazione di piccoli scheggiature e fori nel granito. Questo può comprendere la riparazione di piccoli fori in granito lasciati dopo la rimozione di bulloni di metallo ed elementi di fissaggio dalla pietra.

    1.02 RIFERIMENTI

    A. American Society for Testing and Materials (ASTM),     www.astm.org

     

    PARTE 2 — PRODOTTI

    2.01 MATERIALI

    A. Adesivo di resina poliestere colorato a due componenti da abbinare al granito esistente come “Akemi Transparent” knife grade (Akemi), o equivalente approvato; 15-30 minuti di lavorabilità a 21 °C; può essere applicato a temperature fino a 4 °C.

    B. Colorante permanente come richiesto, compatibile con l’adesivo, e come raccomandato dal produttore della colla.

    C. Acqua pulita, potabile

     

    2.02 ATTREZZATURE

    A. Spazzole di setola rigida (fibra naturale o nylon setola)

    B. Recipiente di miscelazione in polietilene per mescolare gli adesivi e malta di riparazione

    C. Lama di rasoio

     

    PARTE 3 — ESECUZIONE

     

    3.01 MONTAGGIO, INSTALLAZIONE, APPLICAZIONE

    A. Togliere lo sporco e detriti dal foro e superficie circostante della pietra con una spazzola a setole dure. Sciacquare con acqua pulita, acqua potabile se necessario e lasciare asciutto.

    B. Miscelare il materiale di riparazione seguendi le istruzioni e raccomandazioni del produttore. Mescolare il colorante con il mastice prima di aggiungere l’indurente. Le miscele devono essere sottoposte a test per determinare il colore finale dopo l’indurimento, per raggiungere la migliore corrispondenza di colore con la pietra circostante.

    C. Applicare il materiale di riparazione sulla pietra seguendo le istruzioni del produttore.

    D. Quando il materiale di riparazione diventa gommoso, rimuovere con attenzione il materiale in eccesso con una lama di rasoio. Rifinire la superficie riparata per abbinare alle superfici di pietra circostanti.

    E. Tutte le riparazioni classificate inaccettabili verranno rimosse e riempito come indicato dal Storica Regionale Ufficiale conservazione. Riparazioni inaccettabili sono quelle che mostrano distacco ai bordi e/o cavillature.

     

    FINE DELLA SEZIONE

  • 0446506R – Pulizia generale dei Graniti

    PULIZIA GENERALE DEI GRANITI

     

    PARTE 1 — GENERALE

    1.01 SOMMARIO

    A. Questa procedura contiene indicazioni sulla rimozione di sporco superficiale e inquinamento ambientale da graniti esterni.

    C. Per le precauzioni relative al lavaggio a pressione, vedere 04510-04-S.

     

    PARTE 2 — PRODOTTI

     

    2.01  PRODUTTORI

    A. Diedrich Technologies, Inc.

    www.diedrichtechnologies.com

    B. ProSoCo, Inc.

    www.prosoco.com

    2.02 MATERIALI

    A. Detergente commerciale per muratura con un acido al massimo al 4% di concentrazione, tensioattivi e agenti umidificanti come “Sure Klean Restoration Cleaner” – non diluito (ProSoCo, Inc.), o “Diedrich 101G Granite, Terracotta and Brick Cleaner”- diluito 1:4 da raggiungere un indice massimo del 4% di concentrazione (Diedrich Technologies, Inc.), o equivalenti approvati.

    B. Acqua pulita, potabile

    2.03 ATTREZZATURE

    A. Attrezzatura per risciacquo con acqua a pressione (misura tra i 100 e 400 psi per bassa pressione; tra 400 e 800 psi per media pressione).

    B. Ugelli tipo a ventaglio (ventaglio di 15 gradi)

    C. Spazzole a setole dure (non metalliche)

    D. Spatola di plastica

     

    PARTE 3 — ESECUZIONE

    3.01 MONTAGGIO, INSTALLAZIONE, APPLICAZIONE

    NOTA: DURANTE LA PULIZIA EVITARE L’ECCESSO DI PULIZIA. PUNTARE A CONSEGUIRE L’85% DI PULIZIA. I MAGGIORI DANNI SI VERIFICANO QUANDO SI TENTA DI PULIRE L’ULTIMO 15%.

    NOTA: FARE TEST DI PULIZIA DI UN’AREA PICCOLA PRIMA DI PULIRE GRANDI SUPERFICI.

    NOTA: NON TRATTARE LA SUPERFICIE CON DETERGENTE ACIDO PIU’ DI UNA VOLTA.

    A. Saturare il granito con acqua calda spruzzata a bassa pressione (tra 100 e 400 psi). Rimuovere escrementi di uccelli e detriti dal granito prima dell’applicazione di detergente acido per granito (cfr. 04510-02-R per istruzioni).

    B. Applicare il detergente a spruzzo in modo uniforme sulla superficie macchiata a 125 psi. o come raccomandato dal produttore, o applicare il detergente a pennello utilizzando una spazzola con setole di fibra morbida.

    C. Lasciare il detergente steso sulla superficie per 3-5 minuti o come raccomandato dal produttore.

    D. Lavare accuratamente la superficie con acqua pulita, chiara a media pressione (tra 400 e 800 psi). L’ugello deve essere tenuto 50/80 centimetri dalla superficie. La pietra deve risultare pulita, senza striature o macchie.

     

    FINE DELLA SEZIONE

  • 0446503R – Rimuovere macchie d’olio su granito

    RIMUOVERE MACCHIE D’OLIO SU GRANITO

     

    PARTE 1 — GENERALE

    1.01 SOMMARIO

    A. Questa procedura contiene indicazioni sulla rimozione macchie ostinate di olio e scolorimento in aree localizzate sulle superfici di granito.

    B. Per la guida su rimozione di altre macchie su granito, fare riferimento al seguente:

    1. Per macchie di ferro: vedere 04465-01-R.

    2. Per macchie di rame/bronzo: vedere 04465-02-R.

    C. Precauzioni sicurezza:

    1. NON conservare materiali non utilizzati per smacchiatura.

    2. NON conservare sostanze chimiche in contenitori non marcati.

    3. DEVE ESSERE FORNITA ECCELLENTE VENTILAZIONE OVUNQUE SI USI SOLVENTI. USARE RESPIRATORI CON FILTRI PER SOLVENTE.

    NOTA: ALCUNI DEI SOLVENTI MENZIONATI, SONO CONSIDERATI CANCEROGENI E PUÒ ESSERE VIETATO IN ALCUNI STATI.

    PARTE 2 — PRODOTTI

    2.01 MATERIALI

    A. Per lavaggio a mano:

    1. Composto chimico detergente: acido fluoridrico(HF) e fosforico (H3PO4) in concentrazioni non superiori al 5% in peso su volume, con tensioattivi come alchilfenoli etossilati e alcol etossilato a concentrazione 1-2% in peso su volume.

    -O-

    2. Detergente per pulizie: detergente studiato per utilizzo su superfici murarie, esente da deleterie quantità di acidi, alcali e materiali organici, come raccomandato dal produttore per superfici murarie per lavori di pulizia accettabile.

    B. Materiali per nuove macchie di olio (applicazione impasto):

    1. Benzolo (C6H6):

    a. Un idrocarburo aromatico incolore, volatile, infiammabile, tossico, liquido usato in sintesi organica come solvente e come carburante.

    b. Altri nomi chimici o comuni: benzene; coal nafta *

    c. Rischi potenziali: INFIAMMABILE.

    d. Disponibile da fornitori per automotive, fornitori di sostanze chimiche, forniture per lavaggio a secco, negozi di ferramenta o negozi di vernici.

    e. Benzene e benzina non devono essere confusi. Il benzene è un composto chimico distinto ottenuta da catrame di carbone. Benzina è una miscela di idrocarburi aromatici con punti di ebollizione simili derivati dal petrolio.

    2. Calce idrata o polvere di marmo

    C. Materiali per l’utilizzo su machhie di olio di lino (impasti per applicazioni):

    1. Fosfato trisodico:

    NOTA: QUESTO PRODOTTO CHIMICO È VIETATO IN ALCUNI STATI COME LA CALIFORNIA. INFORMAZIONI SULLA REGOLAMENTAZIONE COME PURE I PRODOTTI CHIMICI ALTERNATIVI O EQUIVALENTI POSSONO ESSERE RICHIESTE ALLA L’ENVIRONMENTAL PROTECTION AGENCY (EPA) UFFICIO REGIONALE E / O L’UFFICIO DI STATO DELLA QUALITA’ AMBIENTALE.

    a. Materiali base-tipo detergente in polvere venduti sotto marchi.

    b. Altri nomi chimici o comuni: ortofosfato di sodio; Fosfato tribasico di sodio; Ortofosfato trisodico; TSP *; fosfato di soda *; (venduto anche sotto nome di marca).

    c. Potenziali rischi: CORROSIVO PER LA PELLE.

    d. Reperibile da fornitori di sostanze chimiche, drogherie o supermercati o negozi di ferramenta.

    2. perborato di sodio:

    a. Altri nomi chimici o comuni: Perborax*.

    b. Rischi potenziali: TOSSICO E INFIAMMABILE (QUANDO A CONTATTO CON SOLVENTI ORGANICI).

    c. Reperibile da fornitori di sostanze chimiche, drogherie o supermercati o negozi di ferramenta.

    3. Talco in polvere

    -O-

    4. sono anche disponibili impasti preparati di marca e devono essere utilizzati secondo le istruzioni pubblicate dal loro produttore.

    D. Acqua potabile, pulita

     

    2.02 ATTREZZATURE

    A. Per applicazione impacchi:

    1. Contenitore di vetro o ceramica per miscelare la soluzione

    2. Utensile in legno per mescolare gli ingredienti

    B. Spatola di legno o plastica

    C. Spazzola a setole dure (non metalliche)

     

    PARTE 3 — ESECUZIONE

    3.01 PREPARAZIONE

    A. Protezione:

    1. L’uso di spazzole metalliche, lana d’acciaio o abrasivo non sono strumenti di pulizia ammessi.

    2. Preparare adeguate soluzioni di lavaggio (per esempio acqua, sapone e salviette) prima di iniziare il lavoro.

    3.02 MONTAGGIO, INSTALLAZIONE, APPLICAZIONE

    NOTA: NON PROVARE PIÙ DI UN TRATTAMENTO SU UNA DETERMINATA ZONA A MENO CHE I PRODOTTI CHIMICI UTILIZZATI DAL TRATTAMENTO PRECEDENTE NON SIANO STATI LAVATI VIA.

    A. Utilizzo di un composto brevettato di pulizia o di detergenti:

    1. Applicare detergenti chimici o detergenti per superfici macchiate seguendo le istruzioni del produttore.

    2. Strofinare la superficie a mano con una spazzola a setole rigide (non-metalliche). Iniziare dalla parte superiore della zona macchiata e lavorare verso il basso.

    3. Sciacquare accuratamente la superficie con acqua pulita, chiara e lasciare asciugare.

    4. Ripetere se necessario per raggiungere il livello desiderato di pulizia.

    B. Impacchi per Macchie di Olio Nuove:

    1. Lavare accuratamente la zona da trattare con acqua pulita, chiara.

    2. Mescolare una soluzione di benzolo in una ciotola di vetro o ceramica .

    3. Bagnare a fondo la zona macchiata con questa soluzione, avendo cura di coprire una zona ben al di là della macchia.

    4. Mescolare il liquido restante con calce idrata o polvere di marmo per formare una pasta della consistenza di farina d’avena o torta di glassa.

    5. Usando una spatola di legno o plastica, applicare la pasta su tutta l’area macchiata in strati di spessore non più di 5/6 mm. Estendere l’impasto ben oltre la macchia per evitare di spingere la macchia nella pietra già pulito.

    6. Lasciare asciugare (circa 48 ore).

    7. Dopo l’impacco ha fatto presa, inumidire con acqua minerale.

    8. Rimuovere l’impasto secco con raschietti di legno o spatole.

    9. Sciacquare accuratamente la zona con acqua pulita e chiara e lasciare asciugare.

    10. Controllare il residuo rimasto e ripetere il processose necessario, per ottenere il livello desiderato di pulizia.

    C. Impacco per Macchie di Olio di lino:

    1. Lavare accuratamente la zona da trattare con acqua pulita, chiara.

    2. Fare un impasto composto di una parte di fosfato trisodico, una parte di sodio perborato e 3 parti di talco in polvere, mescolato con una soluzione forte di sapone.

    3. Seguire i passaggi da 3 a 10 in 3.02 B. sopra.

    NOTA: il lavoro finito non deve presentare segni di macchie, graffi, striature o percorsi di scolorimento, danni da malta o altri simili difetti da uso di detergenti. Lasciare tutte le superfici murarie linde e pulite.

     

    FINE DELLA SEZIONE

  • 0446501R – Rimozione di macchie ferrose su granito

    RIMOZIONE DI MACCHIE FERROSE SU GRANITO

     

    PARTE 1 — GENERALE

     

    1.01 SOMMARIO

    A. Questa procedura contiene una guida su come rimuovere le macchie ferrose da superfici in granito strofinando un detersivo o detergente, o tramite impacco con una sostanza chimica solvente.

    B. Per la guida alla pulizia di altre macchie localizzate su granito,fare riferimento ai seguenti:

    1. Per le macchie di rame/bronzo: vedere 04465-02-R.

    2. Per le macchie di olio: vedere 04465-03-R

    C. Precauzioni sicurezza:

    1. NON conservare materiali non utilizzati per smacchiatura.

    2. NON conservare le sostanze chimiche in contenitori non marcati.

    3.  DEVE ESSERE FORNITA ECCELLENTE VENTILAZIONE OVUNQUE SERVE UN QUALSIASI SOLVENTE. USARE RESPIRATORI CON FILTRI PER SOLVENTI.

    E. Per informazioni generali sulle caratteristiche, gli usi e problemi associati al granito, vedere 04465-01-S.

     

    PARTE 2 — PRODOTTI

    2.01 MATERIALI

    A. per il lavaggio a mano:

    1. Composto chimico detergente: acido fluoridrico(HF) e fosforico (H3PO4) in concentrazioni non superiore a 5% in peso a volume, con tensioattivi come alchilfenoli etossilati e alcol etossilato a concentrazione 1-2% in peso su volume.

    -O-

    2. Detergente per pulizie: detergente studiato per l’uso su superfici murarie, esente da deleterie quantità di acidi, alcali e materiali organici, come raccomandato dal produttore per superfici murarie per lavori di pulizia accettabile.

    B. Per applicazione impacchi:

    1. Citrato di sodio ( simile al sale grosso):

    a. Altri nomi chimici o comuni: citrato di soda *

    b. Reperibile da fornitori di sostanze chimiche, farmacie o distributori di forniture farmaceutiche.

    2. Glicerolo (C3H8O3):

    a. Un alcol dolce sciropposo alcol triidrossi igroscopico solitamente ottenuto dalla saponificazione di grassi e usato soprattutto come solvente e plastificante.

    b. Altri nomi chimici o comuni: glicerina; Idrossido di glicerile; alcol Glycyle;1,2,3-propantriolo; Alcol propenil.

    c. Rischi potenziali: INFIAMMABILE.

    d. Reperibile fornitori di sostanze chimiche, farmacie o negozi di ferramenta.

    -O-

    3. sono anche disponibili preparati in pasta di marca e devono essere utilizzati secondo le istruzioni pubblicate dal loro produttore.

    C. Acqua pulita, potabile

    2.02 ATTREZZATURE

    A. Per applicazione impacchi:

    1. Contenitore di vetro o ceramica per miscelare la soluzione

    2. Utensile in legno per mescolare gli ingredienti

    B. una spatola di plastica o legno

    C. spazzola a setole dure (non metalliche)

     

    PARTE 3 — ESECUZIONE

     

    3.01 PREPARAZIONE

    A. Protezione:

    1. L’uso di spazzole metalliche, lana d’acciaio o abrasivo non sono strumenti ammessi per la pulizia.

    2. Predisporre adeguate soluzioni di lavaggio (per esempio acqua, sapone e salviette) prima di iniziare il lavoro.

    3.02 MONTAGGIO, INSTALLAZIONE, APPLICAZIONE

     

    NOTA: NON PROVARE PIÙ DI UN TRATTAMENTO SU UNA DETERMINATA ZONA A MENO CHE I PRODOTTI CHIMICI UTILIZZATI NEL TRATTAMENTO PRECEDENTE SIANO STATI LAVATI VIA. 

    A. Strofinare le macchie ferrose (per le aree più grandi):

    1. Applicare detergenti chimici o detergenti per superficie macchiate seguendo le istruzioni del produttore.

    2. Strofinare la superficie a mano con una spazzola a setola rigida (non metallica). Iniziare nella parte superiore della zona macchiata e lavorare verso il basso.

    3. Sciacquare accuratamente la superficie con acqua pulita, chiara e lasciare asciugare.

    4. Ripetere se necessario per raggiungere il livello desiderato di pulizia.

    B. Applicazione di impacchi a macchie ferrose (per piccole aree localizzate):

    1. Mescolare una parte di sodio citrato in sei parti di acqua e mescolare con 7 parti di glicerina per formare una pasta spessa.

    2. Bagnare accuratamente la superficie del calcestruzzo da trattare con acqua pulita e chiara.

    3. Applicare la miscela alla zona macchiata con una spatola di legno o di plastica e lasciare asciugare. Assicurarsi di espandere l’impacco ben oltre la zona macchiata. La parte liquida della pasta migrerà nella pietra dove dissolverà alcuni dei materiali coloranti. Poi il liquido gradualmente tornerà indietro oltre la superficie della pietra e nell’impacco, dove evapora, lasciando disciolto il materiale di colorazione nell’impasto.

    4. Quando l’impacco si è asciugato, spazzolare o raschiare via con un raschietto di legno.

    5. Sciacquare accuratamente la zona con acqua pulita e chiara durante il lavaggio con una spazzola a setole dure e lasciare asciugare.

    6. Ripetere il processo se necessario fino a raggiungere il livello di pulizia desiderato.

    NOTA: il lavoro finito non deve presentare segni di macchie, graffi, striature o percorsi di scolorimento, danni da malta o altri simili difetti da uso di detergenti. Lasciare tutte le superfici murarie linde e pulite.

     

    FINE DELLA SEZIONE

  • 0450003R – Rimozione di sali solubili all’interno di murature in mattoni e pietra

    RIMOZIONE DI SALI SOLUBILI ALL’INTERNO DI MURATURE IN MATTONI E PIETRA

     

    PARTE 1 — GENERALE

    1.01 SOMMARIO

    A. Questa procedura contiene indicazioni sulla rimozione di sali solubili all’interno di murature in mattoni e in pietra. Vengono descritti due metodi di rimozione del sale – o dissalazione – e comprendono l’applicazione di un impacco di argilla e la l’applicazione di un render sabbia: calce.

    B. La riduzione del contenuto di sale nella muratura può essere necessario se le effloresence (depositi di sale) sulla superficie diventa un problema persistente.

     

    PARTE 2 — PRODOTTI

    2.01 MATERIALI

    A. Stracci puliti di fibre naturali

    B. Materiali per impacco:

    1. Materiale eccipiente per impasto:  usare argilla assorbente o terra di diatomee (attapulgite o argilla di sepiolite).

    a. Reperibile da fornitori di sostanze chimiche (sia commerciale e scientifiche), o distributori di forniture per piscine.

    2. Acqua distillata

    C. Materiali Render sacrificale:

    1. Grassello

    2. Sabbia

    D. acqua potabile, pulita

    2.02 ATTREZZATURE

    A. Teli di plastica

    B. Attrezzatura per fare impacchi:

    1. Spatolone da gessatura o cazzuola grande

    2. Rete metallica zincata

    3. Punti metallici zincati

    4. Pinze

    5. Sacchi di plastica

    C. Attrezzatura Render sacrificale:

    1. Stuoia a rete

    2. Spatolone per stuccatura o cazzuola grande

    3. Seghetto

    PARTE 3 — ESECUZIONE

    3.01 MONTAGGIO, INSTALLAZIONE, APPLICAZIONE

    A. Applicazione di un impacco di Argilla:

    NOTA: QUESTO METODO DI DISSALAZIONE È ADATTA SU GRANDI AREE DI MURATURA CON DETTAGLI MINIMI, O SU MURATURA CON DETTAGLI SEMPLICI. PER DETTAGLI DELICATI O ZONE MOLTO DANNEGGIATE, QUESTO METODO DOVREBBE ESSERE ESEGUITO DA UN CONSERVATORE ADDESTRATO.

    ATTENZIONE: QUESTO METODO NON È ADATTO ALL’IMPIEGO QUANDO PRE-BAGNANDO LA SUPERFICIE POSSONO ESSERE INFLUENZATI NEGATIVAMENTE GESSO, VERNICI, O LEGNO INCORPORATO O METALLO.

     

    1. Saturare il muro per diversi giorni bagnandoli spruzzando areosol di acqua pulita e chiara.

    a. Nebulizzare acqua in modo uniforme su tutta la superficie muraria con 70 litri all’ora tramite irrigatori statici sottili montati su un braccio.

    b. La durata del tempo necessario per saturare completamente la parete dipenderà dal tipo di muratura, e la sua porosità (tipicamente 72 ore).

    ATTENZIONE: ASSICURARSI DI RACCOGLIERE IL RUSCELLAMENTO DELL’ACQUA E SCARICARE IN SICUREZZA LONTANO DALL’EDIFICIO DURANTE IL PROCESSO DI PULIZIA.

    2. Quando il muro è completamente saturo, mescolare il materiale eccipiente con acqua distillata fino a formare una morbida, pasta appiccicosa. Miscelare a mano o utilizzare un piccolo mescolatore meccanico. STARE ATTENTI AD AGGIUNGERE L’ARGILLA ALL’ ACQUA, NON IL CONTRARIO. L’AGGIUNTA DI ACQUA ALLA CRETA SI TRADURRÀ IN UNA MISCELA GRUMOSA, INUTILIZZABILE.

    3. Applicare l’impacco alla parete satura in un singolo strato (di spessore non superiore a 2/3 cm) con una spatola da stuccatore o cazzuola grande.

    NOTA: VERIFICARE CHE IL MURO SIA COMPLETAMENTE SATURO PRIMA DI APPLICARE L’IMPACCO PER EVITARE CHE RIDISTRIBUENDO IL SALI TORNINO NELLA MURATURA.

    4. Per aiutare a legare l’argilla alla superficie della parete, premere una rete metallica zincata leggera nell’impacco e inchiodarla con cura nei giunti con graffette zincate.

    5. Proteggere la zona trattata dal sole diretto o pioggia con teloni, se necessario.

    6. Lasciare che l’impacco rimanga in posa circa 1 mese. Come l’impacco asciuga, la creta eventualmente schiarirà di colore, creperà, si ritirerà e si staccherà dalla parete.

    7. Rimuovere i punti utilizzando pinze e arrotolare argilla e rete metallica.

    8. Portare a discarica i materiali in modo sicuro dal sito.

    9. Sciacquare accuratamente la superficie trattata con acqua pulita, chiara e lasciare asciugare.

    10. Ripetere il ciclo di bagnatura e impacco se necessario per ridurre i sali ad un livello accettabile; può essere richiesta la ristilatura alla fine del trattamento di dissalazione.

    -O-

    B. L’applicazione di un “sacrificial render” calce-sabbia:

    NOTA: QUESTO È UN METODO PIUTTOSTO LENTO DI DESALINIZZAZIONE DELLA MURATURA E PUÒ RICHIEDERE FINO A DIVERSI MESI PER PRODURRE RISULTATI EFFICACI.

    NOTA: QUESTO METODO È ADATTO PER L’USO SU AREE ESTESE DI MURATURA CON DETTAGLI MINIMALI, O SU MURATURA CON DETTAGLI SEMPLICI. PER I DETTAGLI DELICATI O ZONE FORTEMENTE DANNEGGIATE, QUESTO METODO DEVE ESSERE EFFETTUATO DA UN CONSERVATORE SPECIALIZZATO.

    ATTENZIONE: QUESTO METODO NON È ADATTO ALL’IMPIEGO QUANDO PRE-BAGNANDO LA SUPERFICIE POSSONO ESSERE INFLUENZATI NEGATIVAMENTE GESSO, PITTURE, O LEGNO INCORPORATO O METALLO.

    1. Saturare accuratamente la parete con acqua pulita, chiara.

    2. Mescolare 1 parte grassello di calce spento e vagliato con 4 parti di sabbia fine.

    3. Applicare il “sacrificial render” con almeno 12 mm di spessore su entrambi i lati della parete (se possibile) per un altezza di 5 cm sopra la zona di cristallizzazione/evaporazione del sale.

    4. Come la superficie di render comincia a irrigidirsi, irruvidire con il bordo a denti fini di una lama di seghetto. I sali del muro migreranno nel render. Come i sali cristallizzano, il render inizierà a sgretolarsi.

    5. Rimuovere completamente il render asciugato dalla superficie utilizzando una spazzola a setola dura (non metallica).

    6. Sciacquare accuratamente la superficie con acqua pulita, chiara e lasciare asciugare.

    7. Ripetere l’intero processo di applicazione se necessario per ottenere il livello di pulizia desiderato.

     

    3.02 REGOLAZIONE / PULIZIA

    A. Al termine dei lavori di pulizia della muratura, pulire vetri di finestre e superfici adiacenti schizzate.

     

    FINE DELLA SEZIONE

     

    SACRIFICIAL RENDER
    Un “sacrificial render” è una miscela render volutamente debole, diciamo 3 o 4 parti di sabbia per 1 di calce. Può essere aggiunta una piccola quantità di cemento Portland se la parete in questione è esposta alle intemperie, questo applicato alla parete in muratura porterà il sale dalla parete dentro il “sacrificial render”, proteggendo così la parete originale da ulteriori danni salini.
  • 0446511R – Riattaccare graniti allentati o scheggiati

    RIATTACCARE GRANITO ALLENTATO O SCHEGGIATO

    PARTE 1 — GENERALE

    1.01 SOMMARIO

    A. Questa procedura contiene indicazioni su come riattaccare il granito allentato o scheggiato che sia riutilizzabile e non troppo danneggiato. Questa procedura può non essere fattibile per pezzi sottili e friabili derivanti da esfoliazione.
    IN LINEA DI MASSIMA TALE PROCEDURA DOVREBBE ESSERE ESEGUITA DA UN OPERATORE ESPERTO.

    1.02 RIFERIMENTI

    A. American Society for Testing and Materials (ASTM),
    www.astm.org

     

    PARTE 2 — PRODOTTI

    2.01 MATERIALI

    A. Adesivo di resina poliestere a 2 componenti colorato per essere abbinato al granito esistente: 15-30 minuti di lavorabilità a 20 gradi; può essere applicato a temperature fino a 4 gradi.

    B. Colorante permanente come richiesto, compatibile con l’adesivo, e come raccomandato dal produttore della colla.

    C. Barre di acciaio inossidabile per rinforzo: diametro barre filettate 6 mm, lunghezza come necessario.

    2.02 ATTREZZATURE

    A. Spazzole a setole dure (fibra naturale o nylon)

    B. Recipiente di miscelazione in polietilene per mescolare gli adesivi e malta per riparare
    PARTE 3 — ESECUZIONE

    3.01 MONTAGGIO, INSTALLAZIONE, APPLICAZIONE

    A. Rimuovere accuratamente tutti i frammenti sciolti di pietra. Conservare tutti i pezzi in buone condizioni per il riutilizzo.

    B. Pulire gli ancoraggi metallici esposti. Rimuovere la corrosione raschiando con spazzola a setole di filo rigido.

    C. Rimuovere gli ancoraggi metallici malsani e sostituirli con nuovi ancoraggi in acciaio inox di dimensioni e forma simile. Sistemare le ancore nello stucco epossidico.

    D. Rimuovere polvere e detriti dalla pietra della costruzione e dai frammenti utilizzando un pennello a setole dure.

    E. Per i piccoli frammenti (15 cm cubi o minori):

    1. Rivestire il substrato della pietra esposta con l’adesivo. Verificare di coprire l’intera superficie e riempire tutti i vuoti. La miscela adesiva colorata deve essere pre-testata per determinare corrispondenza del colore dopo l’essiccazione.

    2. Mentre l’adesivo è ancora appiccicoso, sistemare i frammenti di pietra al loro posto. Impedire ai frammenti di muoversi fino a quando l’adesivo non è completamente indurito.

    3. Pulire eventuali residui di adesivo dalla superficie di pietra con acqua e spazzola a setole dure. Bagnare la pietra e colmare eventuali scheggiature con stucco. Livellare la superficie con la pietra circostante.

     F. Per i grandi frammenti (più di 15x15x15 cm ):

    1. Seguire le procedure di cui sopra in E..

    2. Dopo l’indurimento dell’adesivo, ancorare i frammenti con barre in acciaio inox lisce da 6 mm.

    a. Trapanare fori da 6 mm con inclinazione di 45 gradi verso il basso attraverso la faccia del frammento di pietra appena installato. I fori devono penetrare almeno 5 cm nella pietra di supporto e 5 cm nel frammento e si deve lasciare la barra distante di almeno 2 cm dalla faccia della pietra.

    b. Spaziare le barre di ancoraggio da 7 a 12 cm tra loro e non meno di 5 cm da qualsiasi spigolo.

    3. Pulire eventuali residui di adesivo dalla superficie di pietra con acqua e una spazzola a setole dure. Bagnare la pietra e riempire i fori delle barre con stucco. Livellare la superficie con la pietra circostante.

    FINE DELLA SEZIONE

  • GRANITO: GRIGLIA DOCUMENTI E SOLUZIONI

    TABELLA DI INTERVENTO RAPIDO SU CALCARI, TRAVERTINI, ARENARIE CALCAREE
    TIPOLOGIA
    PROBLEMA
    PROCEDURA GSA
    agenti macchianti
    smacchianti
    SOLUZIONE BMC
    RIMUOVERE LE MACCHIE
    MACCHIE DI ORIGINE SCONOSCIUTA
    sostanze non ben identificate
    soluzione BMC non ancora disponibile

    MACCHIE DI ORIGINE SCONOSCIUTA, RIMOZIONE CON METODO “NEST”
    sostanze non ben identificate
    soluzione BMC non ancora disponibile

    MACCHIE DI OLIO E UNTO
    olio e grassi come vernici a base di olio, rossetto, burro, panna, latte, burro di arachidi, lozioni per le mani, senape e depositi costituiti da oli, grassi lubrificanti e/o prodotti bituminosi
    soluzione BMC non ancora disponibile

    MACCHIE DI GRASSI, RIMDZIONE CON TAMPONI
    grassi lubrificanti
    soluzione BMC non ancora disponibile

    MACCHIE DI OLIO DI LINO, SPORCO FULIGGINOSO
    BOLLINO VERDE copia
    vernici all’olio di semi di lino, fuliggini
    soluzione BMC non ancora disponibile

    VERNICI ACRILICHE E AL LATTICE
    BOLLINO VERDE copia
    vernici al lattice e acriliche
    soluzione BMC non ancora disponibile

    MACCHIE ORGANICHE
    BOLLINO VERDE copia
    materia organica, escrementi di cibo, fiori, foglie, tè, caffè, sterco di uccelli o animali
    soluzione BMC non ancora disponibile

    MACCHIE DI IODIO
    BOLLINO VERDE copia
    iodio
    soluzione BMC non ancora disponibile

    MACCHIE DI URINE
    BOLLINO VERDE copia
    urina
    soluzione BMC non ancora disponibile

    MACCHIE DI INCHIOSTRO E COLORANTE
    BOLLINO VERDE copia
    inchiostri non metallici, coloranti
    soluzione BMC non ancora disponibile

    MACCHIE DI RESIDUI ADESIVI
    BOLLINO VERDE copia
    strati di adesivi essiccati o appiccicosi
    soluzione BMC non ancora disponibile

    MACCHIE DI MUFFA
    BOLLINO VERDE copia
    muffa da funghi, alghe o altre piante viventi
    soluzione BMC non ancora disponibile

    MACCHIE DI SILICONE SIGILLANTE
    BOLLINO VERDE copia
    film di silicone indurito
    soluzione BMC non ancora disponibile

    MACCHIE E INCROSTAZIONI DI MALTA
    BOLLINO VERDE copia
    malta, cemento
    soluzione BMC non ancora disponibile

    MACCHIE DI RUGGINE
    ossidi del ferro, inchiostri metallici
    soluzione BMC
    MACCHIE DI RAME/BRONZO
    BOLLINO VERDE copia
    ossidi di bronzo e rame
    soluzione BMC
    PULIZIA E TRATTAMENTI
    PATINE STRATIFICATE SU PAVIMENTI
    BOLLINO VERDE copia
    generiche colorazioni, macchie stratificate
    soluzione BMC non ancora disponibile

    RIMOZIONE SALI SOLUBILI
    BOLLINO VERDE copia
    solfati di sodio, potassio, magnesio o calcio;
    nitrati di sodio, potassio e calcio;
    carbonato di calcio; cloruro di sodio;
    silice
    • POLPA DI CELLULOSA
    soluzione BMC non ancora disponibile

    TRAVERTINO SCOLORITO/SCURITO
    BOLLINO VERDE copia
    ossidi di ferro
    • sodio dodecil solfato
    • Ipoclorito di sodio
    • Ipoclorito di Calcio
    soluzione BMC non ancora disponibile

    INQUINAMENTO
    BOLLINO VERDE copia
     fumo e fuliggine, grasso, olio, catrame, asfalto, cere, macchie di cibo e tracce delle mani
    soluzione BMC non ancora disponibile

    RIPRISTINARE LA FINITURA SUPERFICIALE
    RILUCIDARE
    BOLLINO VERDE copia
    • POLVERE LUCIDANTE PER MARMO
    soluzione BMC
    RIMUOVERE SEGNI DI CORROSIONI
    BOLLINO VERDE copia
    vino, birra, succhi di frutta, aceto, derivati del pomodoro, senape, bevande gassate, inchiostro o condimenti per insalata
    soluzione BMC
    RIPARAZIONI
    RIPARAZIONE CON EPOSSIDICO DI CREPE
    BOLLINO VERDE copia
    • RESINA EPOSSIDICA A 2 COMPONENTI
    soluzione BMC
    RIPARAZIONE DI SCHEGGIATURE
    BOLLINO VERDE copia
    • ADESIVO POLIESTERE
    • COMPOSTO LUCIDANTE
    soluzione BMC
  • 0446501S – Granito: Caratteristiche, utilizzi e problemi

    GRANITO: CARATTERISTICHE, UTILIZZI E PROBLEMI

    Questa scheda contiene informazioni generali sulle caratteristiche e utilizzi comuni del granito e individua i problemi tipici associati al materiale. Vedi anche scheda 04400-01-S per una guida su ispezione delle rotture nelle murature di pietra.

    INTRODUZIONE

    Il granito è una delle pietre più durevoli utilizzate nelle applicazioni artistiche e architettoniche, tra cui la scultura all’aperto. Il Granito è definito dalla American Society for Testing and Materials (ASTM) come “visibilmente granulare, roccia ignea generalmente di colore variabile dal rosa al grigio chiaro o scuro, e composto prevalentemente da quarzo e feldspati, accompagnati da uno o più minerali scuri “. La definizione va a sottolineare che “alcune rocce ignee granulari scure, sebbene non siano propriamente graniti, sono comprese nella definizione “. Alcune rocce ignee di colore scuro in realtà sono basalti, gabbri, dioriti, diabasi e anortositi sono estratti e venduti come “granito nero”.  Queste pietre contengono poco o per niente quarzo o feldspati alcalini, ma, ai fini pratici, sono utilizzati e intercambiabili con i veri graniti.

    Oltre a quarzo e feldspati, il granito può anche contenere altri minerali come la mica, orneblenda e, occasionalmente, pirosseno. Rispetto alle arenarie calcaree, marmo e calcari, il granito non è una pietra solubile in acido ed è molto più resistente agli effetti delle soluzioni, all’acqua piovana o ai detergenti acidi. In generale, le pietre da costruzione magmatiche come il granito, hanno una composizione più inerte; mostrano tassi di deterioramento molto più bassi; hanno un assorbimento d’acqua più basso, e sono più duri dei marmi, dei calcari e delle arenarie.

    IMPIEGHI TIPICI

    Il granito, come altre pietre da costruzione, viene utilizzato per una varietà di impieghi strutturali e decorativi. Il tipico utilizzo per esterni del granito comprende:

    1. Scultura

    2. Basi di sculture

    3. Pietra strutturale e involucro di edifici

    4. Assetto architettonico

    5. Pavimentazione e cordoli

    6. Lapidi.

    Alcune applicazioni, soprattutto quelle più semplici o più limitate, possono essere monolitiche, ma la maggior parte degli impieghi richiederanno l’unione di pezzi più piccoli attraverso vari metodi meccanici. Metodi e tecniche di giunzione devono essere individuati e valutati come parte integrante della valutazione del sistema di costruzione, a causa della ruolo fondamentale del giunto nel mantenere la solidità del sistema.

    PROBLEMI E DEGRADO

    I problemi possono essere classificati in due grandi categorie: 1) naturali o problemi intrinsechi basati sulle caratteristiche del materiale e condizioni di esposizione, e 2) Vandalismo e problemi di causa antropica.

    PROBLEMI NATURALI O INTRINSECHI AL GRANITO

    RIGONFIAMENTI:

    Un gonfiore sulla superficie seguita da una rottura di una sottile pelle uniforme. Sebbene comune per lo più su pietra arenaria, questo problema potrebbe verificarsi con il granito. Esso è tipicamente causato da sali disgelanti e/o acque sotterranee, quindi di solito è localizzato vicino a livello del terreno.

    Questa condizione può stabilizzarsi e rimanere costante, tuttavia precede spesso ulteriori problemi, come scheggiatura o esfoliazione. Attualmente non esiste un trattamento stabilito diverso che modifichi le condizioni che causano bolle, distacchi o delaminazione. Quando si osserva questo sintomo, va osservato nelle relazioni di valutazione o ispezione e riferito al Regionale Historic Preservation Officer (RHPO).

    SCHEGGIATURA:

    Il distacco di piccoli pezzi o frammenti più grandi da una pietra, spesso in corrispondenza degli angoli, spigoli o giunti di malta è nota come scheggiatura. Queste fratture sono generalmente causate da deterioramento e ristuccatura, soprattutto a causa dell’uso di una malta di stuccatura troppo forte, da incidenti o vandalismo .

    Per indicazioni specifiche sulla riparazione di scheggiature del granito, vedere scheda 04455-03 – R

    SCREPOLATURE :

    Questa condizione si manifesta con la comparsa di strette fessure che vanno da meno di 1,5 mm  a 10/2mm di larghezza o più nella pietra.

    Esse sono dovute a una varietà di cause, come sovraccarico strutturale dovuto ad assestamento, uso di una miscela di malta troppo forte o di un difetto nel materiale. La fessurazione minore può non essere un problema, in sé e per sé, ma può essere un’indicazione di problemi strutturali e le fessure possono essere una fonte di entrata di acqua verso l’interno della pietra, promuovendo la migrazione di sale.

    Per indicazioni specifiche sulla riparazione di crepe nel granito, vedere scheda 04455-03-R

    DISTACCO:

    Questo non è un guasto all’interno del materiale di per sé ma un cedimento del sistema di costruzione, cioè connettori e/o giunzioni. La definizione implica che il componente difettato resta intatto e può essere nuovamente installato utilizzando appropriate tecniche meccaniche.

    Il guasto di ancore o connettori metallici che portano al distacco può essere causato e/o accelerato dalla penetrazione dell’acqua nella struttura dietro la pietra, provocando ruggine e corrosione.

    Un adeguato fissaggio e coibentazione impediranno perdite e penetrazione di acqua nel sistema.

    Per indicazioni specifiche sulla riparazione di granito distaccato, vedere schede 04465-11-R

    EFFLORESCENZE:

    Un deposito di aspetto biancastro localmente o uniforme sulla superficie può essere un’efflorescenza, deposizione superficiale di sali solubili. Ci sono numerose fonti di sali solubili che creano l’aspetto annebbiato; i sali possono provenire da malte, detergenti impropri , umidità di risalita, sali antigelo , trattamenti chimici ambientali e inquinamento atmosferico.

    Le efflorescenze possono essere un residuo di sale derivante da pulizia chimica impropria, cioè  un detergente chimico troppo forte un o risciacquo inadeguato. Può anche essere un’indicazione di problemi di acqua. La migrazione di sale e/o sub-fioritura e le efflorescenze devono essere considerate un sintomo che deve essere esaminato per individuare l’origine dei sali solubili e/o la fonte di umidità. Devono quindi essere intraprese azioni correttive per eliminare la fonte del problema una volta che viene identificato.

    Alcuni efflorescenze possono verificarsi naturalmente con pietre nuove, malte e materiali di installazione. Normalmente, questa efflorescenze verrà rimossa dalla pioggia naturale e processi atmosferici e/o lavaggio normale. La nuova o continua comparsa di efflorescenze è un forte indicatore di problemi come l’umidità di risalita, metodi di pulizia inappropriati, i quali dovrebbero essere sottoposti al RHPO.

    Per indicazioni specifiche sulla rimozione di efflorescenze granito, vedere  scheda 04500-02-R

    EROSIONE:

    L’erosione è l’asportazione dalla superficie di materiale per l’azione naturale del vento, delle particelle nel vento e nell’acqua. Può verificarsi con il granito nonché su qualsiasi materiale esposto. Questo problema è meno grave con il granito che con altre pietre, tuttavia le ispezioni dovrebbe comprendere un esame per qualsiasi perdita apparente di dettaglio e nitidezza degli spigoli che potrebbe essere causa di erosione.

    L’erosione può essere un problema minore su roccia a spacco cava, ma può essere un problema più serio sulla pietra con dettagli  più precisi. Poco si può fare per risolvere questo problema quando si verifica, oltre che proteggere la superficie da ulteriore esposizione per interrompere o ritardare il processo.

    DESQUAMAZIONE:

    Questa è una fase iniziale di più gravi problemi come desquamazione, esfoliazione, sfaldamento o scheggiatura evidenziata dal distacco di piccoli pezzi sottili piatti di strati esterni di pietra da un pezzo più grande di pietra. La desquamazione è di solito causata da umidità capillare o cicli di gelo-disgelo che si verificano all’interno della muratura.

    L’applicazione di rivestimenti idrorepellenti possono provocare desquamazione intrappolando l’umidità sotto la superficie.

    Il problema può verificarsi anche a causa di sub-fioritura, cosicché se si verifica desquamazione, l’area deve essere esaminata per determinare se la cristallizzazione del sale avviene in aree a scaglie.Il sintomo sarà un sottile strato di un deposito biancastro dove il sub-strato è esposto. Le indagini devono essere effettuate al più presto possibile o le ispezioni devono essere indirizzate dove gli strati non sono ancora separati, perché la prova di sub-fioritura può essere stata lavata via dopo che il substrato è stato esposto.

    Per indicazioni specifiche sulla riparazione di granito esfoliato, vedi scheda 04465-15-R

    SCROSTAMENTO :

    Lo scostamento è l’asportazione della superficie dal substrato in strisce o strati. Esso può derivare da un uso non corretto dei rivestimenti murari che determinano la rottura del rivestimento e/o superficie di pietra.

    L’incrostazione della superficie causata da reazioni chimiche con gli elementi ambientali può anche scrostarsi o sfaldarsi lungo il piano di contatto con la pietra.

    UMIDITA’ DI RISALITA:

    L’umidità di risalita è il risucchio delle acque sotterranee nella base della muratura attraverso l’azione capillare. L’umidità è pompata nel calcare e può salire e scendere a causa di condizioni di temperatura, umidità, livello del posto, mancanza o rottura di scoli umidi, e/o trattamenti alle superfici murarie che influenzano l’evaporazione .

    Durante i periodi umidi attivi, l’umidità ascendente può essere visibile come uno scurimento del calcare lungo la base a terra. A causa del continuo cambiamento del livello di umidità dovuto alle condizioni variabili di esposizione, le macchie o le efflorescenze possono essere visibili ad una distanza di diversi metri dal suolo. Il persistere del problema può portare a più gravi problemi di desquamazione, secchezza e/o scheggiatura, ma la correzione del problema richiede l’ eliminazione della fonte di acqua o l’interruzione del suo percorso nella pietra tramite impermeabilizzanti fisici o chimici.

    SCHEGGIATURA :

    La scheggiatura è la separazione e il distacco di pezzi di pietra a causa di sub-fioritura, gelo-disgelo, rifissaggio improprio con mix di malta o cemento Portland troppo duri, o sovraccarico strutturale della pietra.

    La scheggiatura è meno frequente con il granito che con le pietre sedimentarie che sono anche meno compatte. Il granito è abbastanza compatto da resistere alle forze interne che potrebbero causare distacchi in altre pietre naturali o costruzioni in muratura.

    Per indicazioni specifiche sulla riparazione di granito scheggiato, vedere scheda 04400-03 -R

    SUB – FIORITURA :

    Questo è un accumulo interno potenzialmente dannoso di sali solubili depositati sotto o appena sotto la superficie muraria come l’umidità nella parete evapora.

    La fonte dei sali può derivare da sali disgelanti; detergenti chimici o prodotti ambientali; malta e/o di inquinamento atmosferico. I sali vengono disciolti nella pietra nell’acqua piovana o di falda attraverso l’assorbimento naturale, risalendo giunti umidi o scadenti.

    L’accumulo di sali e la loro cristallizzazione possono creare pressioni sostanziali all’interno della pietra, provocando rotture di pezzi lungo i piani di deposizione. L’efflorescenza in superficie è un’indicazione che è possibile la sub-fioritura. Le tecniche di mitigazione del problema comprendono l’applicazione di impacchi, la rimozione delle fonti di sale individuate, l’eliminazione dell’umidità nella pietra e impermeabilizzazione.

    MACCHIATURA:

    Una varietà di macchie possono apparire sulla pietra, ciascuna con diverse caratteristiche e requisiti per la rimozione. La macchiatura può essere causata da fonti quali:

    1. Escrementi di uccelli

    2. Ferro o connettori di acciaio corrosi all’interno della muratura

    3. Cristallizzazione di sali (efflorescenze)

    4. Gocciolamento da bronzo o scultura/ornamento in metallo

    5. Concrescenze di particelle (sporcizia, fuliggine, ecc), e

    6. Graffiti.

    L’identificazione del tipo di macchiatura è necessaria prima della pianificazione della rimozione delle macchie. Per indicazioni specifiche sulla rimozione delle macchie, vedere il seguente:

    1. Escrementi di uccelli, vedere scheda 04510-02-R.

    2. Sporco/fuliggine, vedere schede 04400-01-P, 04400-02-P, 04400-03-P e 04465-03-R

    3. Macchie di bronzo/rame, cedere scheda 04465-02-R

    4. Graffiti, vedere schede 04455-12-R e 04455-13-R

    5. Macchie di ruggine da corrosione, vedere scheda 04465-01-R

     

    FINE