• 0445526R – Rimozione macchie di muffa

    RIMOZIONE DI MACCHIE DI MUFFA DAL MARMO

    PARTE 1 — GENERALE

    1.01 SOMMARIO
    A. Questa procedura contiene una guida su come rimuovere la muffa da superfici in marmo. Le macchie di muffa da funghi, alghe o altre piante viventi sono in genere di colore nero, verde, blu, arancione o di colore bianco e tendono a scomparire quando la causa è stata rimossa. Questa procedura può essere utilizzata per rimuovere quelle macchie che rimangono.
    B. Le crescite biologiche di licheni, alghe, muschi e funghi che crescono su pareti in muratura di pietra è di solito un’indicazione che c’è un eccesso di umidità dentro o intorno alla muratura in pietra. Queste crescite devono essere rimosse, in quanto attirano l’umidità in superficie della muratura e la tengono lì, e ciò può portare a problemi più seri. Licheni e muschi, in particolare, producono acido ossalico che può danneggiare alcuni tipi di muratura.

     

    PARTE 2 — PRODOTTI

    2.01 MATERIALI

    A. Candeggina per uso domestico:

    1. Altri nomi chimici o comuni sono: soluzione sbiancante*; candeggina da lavanderia*; Ipoclorito di sodio (NaOCl); Soluzione di clorurati di soda* .

    2. Potenziali pericoli : CORROSIVO SULLA CARNE.

    3. Disponibile presso fornitori di sostanze chimiche, negozi o supermercati, negozi di ferramenta o distributori di forniture per pulizie.

    B. Detersivo per piatti delicato come “Ivory Liquid ” , “Joy” , o equivalenti approvati.

    C. Acqua potabile, pulita

    D. Salviette pulite, asciutte per tamponare la zona dopo il trattamento

    2.02 ATTREZZATURE

    A. Flacone a spruzzo in plastica

     

    PARTE 3 — ESECUZIONE

    3.01 ESAME

    A. Verifica delle condizioni : Esaminare la superficie di marmo ATTENTAMENTE per determinare la causa della colorazione prima di procedere con qualsiasi operazione di pulizia.

    B. Procedura di prova pulizia in una piccola zona non appariscente per determinare l’efficacia del trattamento. Se la macchia/muffa non viene rimosso, contattare uno specialista in pietra o consultare RHPO. Alcune macchie biologiche sono molto difficili da identificare e richiedono analisi di laboratorio .

    3.02 PREPARAZIONE

    A. Protezione : Fornirsi adeguate soluzioni di lavaggio (cioè l’acqua , sapone e asciugamani) prima di iniziare il lavoro.

    3.03 MONTAGGIO , INSTALLAZIONE, APPLICAZIONE

    NOTA : NON USARE CANDEGGINA SU PIETRE DI COLORE SCURO CIÒ CAUSEREBBE LO SCHIARIMENTO DELLA PIETRA.

    A. Lavare accuratamente la zona da trattare con acqua pulita e chiara.

    B. Mescolare una soluzione di 3 parti candeggina con 1 parte di acqua e un pizzico di detersivo per piatti in un flacone spray.

    C. Bagnare accuratamente la superficie macchiata con questo liquido spruzzando la superficie con il flacone spray.

    D. Spruzzare la superficie continuamente fino a quando la macchia scompare.

    E. Sciacquare la superficie con acqua chiara, pulita e lasciare asciugare.

    F. Quando la superficie si è asciugata completamente, verificare la presenza di residuo rimasto e ripetere il trattamento, se necessario.

    G. Per la guida alternativa nella rimozione della crescita biologica dalle murature, vedere scheda 04200-02-R

    FINE DELLA SEZIONE

  • 0445523R – Rimozione di adesivi

    RIMOZIONE DI ADESIVI DAL MARMO

     

    PARTE 1 — GENERALE

    1.01 SOMMARIO

    A. Questa procedura contiene una guida su come rimuovere il residuo adesivo appiccicoso lasciato in seguito alla rimozione di segnaletica o altri oggetti che erano stati attaccati direttamente sulla superficie di marmo.

    B. La segnaletica applicata sulla superficie è un problema comune negli edifici GSA, sia all’esterno che in atrii pubblici.

    La segnaletica è spesso attaccata direttamente sulla superficie di pietra con un adesivo. Questa soluzione per la segnaletica obbligatoria è sgradevole, e tornare indietro è spesso difficile, restando la superficie scolorita e macchiata. La segnaletica autoportante è di solito la soluzione preferita, quando possibile.

     

    PARTE 2 — PRODOTTI

    2.01 MATERIALI

    A. Acetone ( C3H6O ) :

    1. Un chetone liquido volatile fragrante infiammabile utilizzato principalmente come solvente e nella sintesi organica.

    2. Altri nomi chimici o comuni sono: dimetilchetone; propanone

    3. Rischi potenziali: SOLVENTI VOLATILI ED INFIAMMABILI

    4. Reperibile presso fornitori di sostanze chimiche o negozi di ferramenta.

    B. Ragia minerale:

    1. Un distillato di petrolio che viene utilizzato soprattutto come diluente per pitture e vernici.

    2 . Altri nomi chimici o comuni sono: Benzina*(non benzene); Nafta*; Acqua ragia *; Nafta solvente*.

    3. Rischi potenziali: TOSSICI E INFIAMMABILI .

    4. Norme di sicurezza :

    a. EVITARE RIPETUTA O PROLUNGATO CONTATTO CON LA PELLE.

    b. Indossare sempre guanti di gomma quando si maneggiano ragie minerali.

    c . Se una sostanza chimica viene spruzzata sulla pelle, lavare immediatamente con acqua e sapone.

    5. Reperibile presso distributori di articoli per edilizia, negozi di ferramenta, negozi di vernici, o distributori di forniture per stampanti.

    C. Toluene ( C7H8 ) :

    1. Un idrocarburo aromatico liquido analogo al benzene ma è meno volatile, infiammabile e tossico ;

    Viene prodotto commercialmente da oli leggeri, da gas di cokeria e catrame di carbone e dal petrolio, ed è usato come solvente, in sintesi organica e come agente antidetonante per benzina .

    2. Altri nomi chimici o comuni includono Toluolo.

    3. Rischi potenziali : TOSSICI E INFIAMMABILI .

    4. Reperibile presso fornitori di sostanze chimiche, negozi di ferramenta, negozi di vernici o distributori di forniture per stampanti.

    D. Xilene ( C8H10 ) :

    1. Miscela di tre idrocarburi tossici, infiammabili, oleosi, isomeri, aromatici che sono omologhi al di-metile di benzene e sono ottenuti da catrame di legno, catrame di carbone, o distillati di petrolio; anche una miscela di xileni e di etil-benzene utilizzato principalmente come solvente.

    2. Altri nomi chimici o comuni sono: Xylolo ; P-xilene ; 1,4-dimetilbenzene .

    3. Rischi potenziali: TOSSICI E INFIAMMABILI .

    4. Reperibile presso fornitori di sostanze chimiche, negozi di ferramenta, negozi di vernici o distributori di forniture per stampanti.

    E. Cloruro di metilene :

    NOTA : QUESTO PRODOTTO CHIMICO È VIETATO IN ALCUNI STATI COME LA CALIFORNIA. INFORMAZIONI SULLA REGOLAMENTAZIONE COME PURE SOSTANZE CHIMICHE ALTERNATIVE O EQUIVALENTI, POSSONO ESSERE RICHIESTE ALLA ENVIRONMENTAL PROTECTION AGENCY (EPA) UFFICIO REGIONALE E/O ALL’UFFICIO STATALE DI QUALITA’ AMBIENTALE.

    1. Altri nomi chimici o comuni includono: diclorometano; Bicloruro di metilene; metilene dichloride .

    2. Potenziali pericoli : TOSSICO.

    3. Reperibile presso fornitori di sostanze chimiche, distributori di detergenti a secco, negozi di vernici, distributori di forniture fotografiche (non negozi di fotocamere) , o distributori di forniture per stampanti.

    F. Materiale assorbente bianco (gesso per stampi, farina bianca grezza, tessuto bianco, tovaglioli di carta, polvere di gesso, talco, terra di fullers o merlano da lavanderia)

    G. Acqua minerale

    H. Fogli di plastica

    I. Salviette pulite, asciutte per tamponare la zona dopo il trattamento

     

    2.02 ATTREZZATURE

    A. Lama di rasoio

    B. Contenitore di vetro o ceramica per miscelare la soluzione

    C. Utensile in legno per mescolare gli ingredienti

    D. Spatola di legno o plastica

    E. Nastro di mascheratura

     

    PARTE 3 — ESECUZIONE

    3.01 ESAME

    A. Verifica delle condizioni: esaminare la superficie di marmo ATTENTAMENTE per determinare la causa della colorazione prima di procedere con qualsiasi operazione di pulizia.

    3.02 MONTAGGIO, INSTALLAZIONE, APPLICAZIONE

    A. Rimuovere con cautela qualsiasi residuo appiccicoso con una lama di rasoio affilato.

    B. Pulire il residuo che rimane con un panno pulito, panno morbido imbevuto di acetone. Continuare a pulire la zona fino a quando tutti i residui sono stati rimossi.

    C. Se la superficie è macchiata o scolorita, preparare ed applicare un impacco:

    NOTA : Verificare i diversi solventi per vedere quale è il più efficace sulla macchia. FARE SEMPRE UN TEST SU DI UN AREA PICCOLA PRIMA , E OTTENERE L’APPROVAZIONE RHPO PRIMA DI PROCEDERE CON IL TRATTAMENTO DELLE AREE PIÙ GRANDI.

    1. Sciacquare la zona da trattare con acqua minerale .

    2. Inumidire accuratamente la superficie macchiata con il solvente. Assicurarsi di bagnare bene oltre la macchia.

    D. Mescolare uno dei solventi (acqua ragia minerale, toluene, xilene o cloruro di metilene) con il materiale assorbente bianco per formare una pasta di consistenza della farina d’avena o della glassa per torte. (È necessario circa mezzo chilo di pasta per mq di superficie da trattare.)

    E. Utilizzando una spatola di legno o plastica, stender la pasta sulla superficie macchiata in strati di spessore non superiore a 5/6 mm. L’impacco dovrebbe estendersi ben oltre la macchia per evitare di spingere la macchia nella pietra già pulita.

    F. Controllare se ci sono sacche d’aria o vuoti nello strato.

    G. Coprire l’impacco con teli di plastica e sigillare con nastro adesivo.

    H. Lasciare in posa per 48 ore (se non diversamente specificato).

    I. Dopo il periodo di posa, inumidire l’ impacco con acqua minerale.

    J. Rimuovere l’impacco con una spatola di legno o di plastica per evitare di graffiare la superficie.

    K. Poi, sciacquare accuratamente la zona pulita con acqua minerale, asciugare con salviette pulite e lasciare asciugare la superficie.

    L. Quando la superficie si è asciugata completamente, verificare la presenza di macchie residue e ripetere il trattamento, se necessario.

     

    FINE DELLA SEZIONE

  • 0445517R – Rimozione macchie di urina

    RIMOZIONE DI MACCHIE DI URINA DAL MARMO

     

    PARTE 1 — GENERALE

    1.01 SOMMARIO

    A. Questa procedura contiene indicazioni sulla pulizia del marmo macchiato da urina.

     

    PARTE 2 — PRODOTTI

    2.01 MATERIALI

    A. Perossido di Idrogeno ( H202 ) :

    1. Un composto instabile utilizzato soprattutto come ossidante e agente sbiancante, un antisettico e un propellente.

    2. Altri nomi chimici o comuni: perossido di idrogeno*; Soluzione di biossido di idrogeno *; Superoxol *; ( perossido di idrogeno è comunemente venduto come soluzione al 3%; Superoxol è una soluzione al 30%; Superoxol provoca ustioni carne; non così perossido di idrogeno al 3%).

    3. Rischi potenziali : TOSSICO (se concentrato) ; CORROSIVO PER LA PELLE (benzina , kerosene spiriti minerali sono ciascuno una miscela di composti di petrolio, i quali rientrano in un determinato intervallo di proprietà) ; INFIAMMABILE (ad alte concentrazioni) .

    4. Reperibile da fornitori di sostanze chimiche, farmacie, distributori di forniture farmaceutiche, o negozi di ferramenta.

    B. Materiale assorbente bianco (gesso per stampi, farina bianca grezza, tessuto bianco, tovaglioli di carta, polvere di gesso, talco, terra di Fuller o merlano in polvere)

    C. Acqua minerale

    D. Fogli di plastica

    E. Salviette pulite, asciutte per tamponare la zona dopo il trattamento

    2.02 ATTREZZATURE

    A. Contenitore di vetro o ceramica per miscelare la soluzione

    B. Utensile in legno per mescolare gli ingredienti

    C. Spatola di legno o di plastica

    D. Nastro per mascherature

     

    PARTE 3 — ESECUZIONE

    3.01 ESAME

    A. Esaminare la superficie marmorea ATTENTAMENTE per determinare la causa della colorazione prima di procedere con qualsiasi operazione di pulizia.

    3.02 MONTAGGIO , INSTALLAZIONE, APPLICAZIONE

    A. Le macchie di urina possono essere evitate spargendo un composto abrasivo intorno all’orinatoio o water e lasciato durante la notte.

    B. Per una macchia trascurata, applicare un impacco di acqua ossigenata e merlano :

    1. Lavare accuratamente la zona da trattare con acqua minerale.

    2 . Versare il perossido di idrogeno in una ciotola di vetro o ceramica. Utilizzare una quantità sufficiente per coprire completamente l’area interessata.

    3. Bagnare accuratamente la superficie macchiata con questo liquido. Assicurarsi di bagnare bene oltre la macchia.

    4. Mescolare il liquido con materiale assorbente bianco per formare una pasta di consistenza della farina d’avena o della glassa per torte. (È necessario circa mezzo chilo di pasta per ogni metro quadrato di superficie da trattare.)

    5. Usando una spatola di legno o plastica, applicare la pasta alla superficie macchiata in strati di spessore non superiore a 5/6 mm. L’impacco deve estendersi ben oltre la macchia per evitare di spingere la macchia nella pietra già pulita.

    6. Controllare se ci sono sacche d’aria o vuoti nello strato.

    7. Coprire l’impacco con fogli di plastica e sigillare con nastro adesivo.

    8. Lasciare in posa per 48 ore (se non diversamente specificato).

    9. Dopo il periodo di posa, inumidire l’impacco con acqua minerale.

    10. Togliere l’impacco con una spatola di legno o di plastica per evitare di graffiare la superficie.

    11. Anche in questo caso, sciacquare la zona pulita con acqua minerale, asciugare con salviette pulite e lasciare asciugare la superficie.

    12. Quando la superficie si è asciugata completamente, verificare la presenza di residui rimasti e ripetere il trattamento, se necessario.

     

    FINE DELLA SEZIONE

  • 0445516R – Rimozione macchie di iodio

    RIMOZIONE DI MACCHIE DI IODIO DAL MARMO

     

    PARTE 1 — GENERALE

    1.01 SOMMARIO

    A. Questa procedura contiene indicazioni sulla rimozione di macchie di iodio dal marmo con un impacco di alcol.

     

    PARTE 2 — PRODOTTI

    2.01 MATERIALI

    A. Alcol denaturato:

    1. Altri nomi comuni o chimici: spirito metilato*.

    2. Rischi potenziali: TOSSICO E INFIAMMABILE.

    3. Reperibile da negozi di ferramenta, negozi di vernici odistributori di forniture per stampanti.

    4. L’alcool denaturato, che non è gravato da tassa sui liquori,dovrebbe essere un sostituto soddisfacente dell’alcol etilico per scopi di rimozione delle macchie.

    B. Materiale assorbente bianco (gesso per stampi, farina bianca grezza, tessuto bianco, tovaglioli di carta, gesso in polvere, talco, terra di fullers o merlano da lavanderia)

    C. Acqua minerale

    D. Fogli di plastica

    E. Salviette pulite, asciutte per tamponare la zona dopo il trattamento

    2.02 ATTREZZATURE

    A. Contenitore di vetro o ceramica per miscelare la soluzione

    B. Utensile in legno per mescolare gli ingredienti

    C. Spatola in legno o plastica

    D. Nastro per mascheratura

     

    PARTE 3 — ESECUZIONE

    3.01 ESAME

    A. Esaminare la superficie marmorea ATTENTAMENTE per determinare la causa della colorazione prima di procedere con qualsiasi operazione di pulizia.

    3.02 MONTAGGIO, INSTALLAZIONE, APPLICAZIONE

    A. Le macchie di iodio normalmente scompaiono senza alcun trattamento.

    B. Per la rimozione rapida, applicare un impacco di alcool denaturato e merlano:

    1. Lavare accuratamente la zona da trattare con acqua minerale.

    2. Versare l’alcool denaturato in una ciotola di vetro o ceramica. Utilizzare una quantità adeguata per coprire integralmente la zona interessata.

    3. Inumidire accuratamente la superficie macchiata con questo liquido. Assicurarsi di bagnare bene oltre la macchia.

    4. Mescolare il liquido restante con il materiale bianco assorbente per formare una pasta di consistenza della farina d’avena o della glassa per torte. (È necessario circa mezzo chilo di pasta per ogni metro quadrato di superficie da trattare.)

    5. Usando una spatola di legno o plastica, applicare la pasta alla superficie macchiata in strati non più di 5/6 mm di spessore. L’impacco deve estendersi ben al di là della macchia per evitare di spingere la macchia nella pietra già pulita.

    6. Controllare se ci sono sacche d’aria o vuoti nello strato.

    7. Coprire l’impacco con fogli di plastica e sigillare con nastro adesivo.

    8. Lasciare in posa per 48 ore (se non diversamente specificato).

    9. Dopo il periodo di posa, inumidire l’impacco con acqua minerale.

    10. Togliere l’impacco con una spatola di legno o di plastica per evitare di graffiare la superficie.

    11. Anche in questo caso, sciacquare la zona pulita con acqua minerale, asciugare con salviette pulite e lasciare asciugare la superficie.

    12. Quando la superficie si è asciugata completamente, controllare residui residui e ripetere il trattamento, se necessario.

    FINE DELLA SEZIONE

  • 0445515R – Rimozione segni di corrosione

    RIMOZIONE SEGNI DI CORROSIONE SUL MARMO

     

    PARTE 1 — GENERALE

    1.01 SOMMARIO

    A. Questa procedura contiene indicazioni sulla rimozione di segni di corrosione sul marmo. Il processo di rimozione richiede due passaggi:

    1. Rimozione della macchia o sostanza che ha provocato i segni di corrosione applicando un impacco o “nest”. Entrambi i metodi sono accettabili, ed entrambi sono considerati in questa voce.

     2. Rilucidatura della superficie quando la macchia è stata rimossa ( cfr. 04455-02 – P “rilucidatura marmo” per le procedure di rilucidatura).

     B. La corrosione comporta l’alterazione della riflessione della superficie, soprattutto un cambiamento o riduzione del carattere speculare o la brillantezza di una superficie altamente lucida.

    C. I segni di corrosione sono generalmente causati da alcuni acidi lasciati sulla finitura delle superfici in pietra. Queste macchie possono essere causate da sostanze come vino, birra, succhi di frutta, aceto, derivati del pomodoro, senape, bevande gassate, inchiostro o condimenti per insalata. Sostanze contenenti acidi, come queste, dissolveranno porzioni della pietra, in particolare le pietre calcaree come marmo o limestone. La superficie esposta sotto le zone colpite non sarà lucida, ma sarà pietra naturale e quindi apparirà come una zona non riflettente.

     

    PARTE 2 — PRODOTTI

    A. Candeggina da bucato comune o una soluzione di perossido di idrogeno al 6 % come agente attivo nel cataplasma :

    Perossido di idrogeno ( H202 ) :

    1. Un composto instabile utilizzato soprattutto come ossidante e agente sbiancante , un antisettico , e un propellente.

     2. Altri nomi comuni o chimici: Soluzione di biossido di idrogeno *; Superoxol *; (il perossido di idrogeno è comunemente venduto come una soluzione al 3 % ; Superoxol è una soluzione al 30 % ; Superoxol provoca ustioni sulla pelle; non il perossido di idrogeno al 3 %) .

     3. Rischi potenziali : TOSSICO (se concentrato) ; CORROSIVO SULLA CARNE (benzina , kerosene e acqua ragia minerale sono ciascuno una miscela di composti di petrolio, i quali rientrano in un determinato intervallo di proprietà) ; INFIAMMABILE (ad alta concentrazione).

     4. Reperibile presso forniture chimiche per la casa, drogheri, distributori di forniture farmaceutiche , o negozi di ferramenta.

    B. Materiale assorbente bianco (gesso da stampi, farina bianca grezza, tessuto bianco , tovaglioli di carta , polvere di gesso , talco , terra di fullers o merlano da lavanderia)

    C. Acqua minerale

    D. Fogli di plastica

    E. Salviette pulite, asciutte per tamponare la zona dopo il trattamento

    2.02 ATTREZZATURE

    A. Contenitore di vetro o ceramica per miscelare la soluzione

    B. Utensile in legno per mescolare gli ingredienti

    C. Spatola di legno o di plastica

     

    PARTE 3 — ESECUZIONE

    3.01 ESAME

    A. Esaminare ATTENTAMENTE la superficie marmorea per determinare la causa del problema prima di procedere con qualsiasi operazione di pulizia.

    3.02 MONTAGGIO , INSTALLAZIONE, APPLICAZIONE

    A. Il metodo dell’impacco:

    NOTA : NON USARE CANDEGGINA SU PIETRE DI COLORE SCURO DATO CHE QUESTO COMPORTERA’ LO SCHIARIMENTO DELLA PIETRA.

     1. Sciacquare la zona da trattare con acqua minerale .

     2. Versare la soluzione di perossido di idrogeno in un bicchiere o in una ciotola in ceramica.

     3. Bagnare accuratamente la superficie macchiata con questo liquido. Assicurarsi di bagnare bene oltre la macchia.

     4. Mescolare il liquido restante con il materiale bianco assorbente per formare una pasta di consistenza della farina d’avena o glassa di torta. (Circa mezzo chilo di pasta è necessaria per ogni metro quadrato di superficie da trattare. )

     5. Usando una spatola di legno o plastica, applicare la pasta alla superficie macchiata in strati di non più di 5/6 mm di spessore. L’ impacco dovrebbe estendersi bene al di là della macchia per evitare di spingere la macchia nella pietra già pulita.

     6. Controllare la presenza di sacche d’aria o vuoti nello strato.

     7. Coprire l’impacco con fogli di plastica e sigillare con nastro adesivo.

     8. Lasciare in posa per 48 ore (se non diversamente specificato).

     9. Dopo il periodo di posa, inumidire il cataplasma con acqua minerale.

     10. Togliere l’impacco con una spatola di legno o di plastica per evitare di graffiare la superficie.

     11. Anche in questo caso , sciacquare la zona pulita con acqua minerale, asciugare con salviette pulite e lasciare asciugare la superficie.

     12. Una volta che la superficie si è asciugata completamente, controllare i residui rimasti e ripetere il trattamento, se necessario.

     B. Il metodo “Nest” :

    1. Versare una quantità moderata di acqua minerale nel contenitore.

     2. Aggiungere una piccola quantità di gesso per stampi all’acqua.

     3. Mescolare il composto, continuare ad aggiungere gesso e mescolare finché la soluzione ha la consistenza del dentifricio.

     4. Modellare la pasta come il nido di un uccello e metterlo sulla macchia. Assicurarsi che copra l’intera macchia e parte della pietra incontaminata circostante.

     5. Lasciare il nido asciugare (circa 30 minuti).

     6. Versare un po’ di soluzione di perossido di idrogeno nel nido e lasciare solidificare per circa tre ore.

     7. Dopo il periodo di posa, rimuovere la forma con un raschietto di legno (per evitare di graffiare la superficie).

     8. Lavare accuratamente la superficie con acqua minerale.

     9. Tamponare la superficie e lasciare asciugare completamente .

     10. Se rimane colorazione residua, ripetere il trattamento finché l’intera macchia è stata rimossa.

     

    NOTA : Entrambi i metodi di rimozione di segni di corrosione devono essere seguiti dalla rilucidatura della superficie della pietra ( cfr. 04455-02 -P “Rilucidatura marmo”).

     

    FINE DELLA SEZIONE

  • 0445514R – Rimozione di macchie organiche

    RIMOZIONE DI MACCHIE ORGANICHE DAL MARMO

     

    PARTE 1 — GENERALE

    1.01 SOMMARIO

    A. Questa procedura contiene indicazioni per fare impacchi sul marmo macchiato da materia organica come avanzi  di cibo, fiori, foglie, tè, caffè, sterco di uccelli o animali.

    B. Le macchie organiche sono generalmente di colore rosa-marrone e tendono a scomparire quando la causa è stata rimossa. Questa procedura può essere utilizzata per rimuovere quelle macchie che rimangono dopo normale pulizia.

    C. Precauzioni di sicurezza: gli escrementi di uccelli possono esporre gli operatori agli effetti della criptococcosi e istoplasmosi che mettono in pericolo il sistema respiratorio umano. Devono essere consultate le autorità di sanità pubblica per le opportune precauzioni.

     

    PARTE 2 — PRODOTTI

    2.01 MATERIALI

    A. perossido di idrogeno (H202) : ( in soluzione al 6% sbianca capelli)

    1. Un composto instabile utilizzato soprattutto come ossidante e agente sbiancante, un antisettico , e un propellente.

    2. Altri nomi comuni o chimici sono: perossido di idrogeno*; Soluzione di biossido di idrogeno*; Superoxol*; ( il perossido di idrogeno è comunemente venduto in soluzione al 3% ; Superoxol è una soluzione al 30% ; Superoxol provoca ustioni sulla carne; non così il perossido di idrogeno al 3 %) .

    3. Rischi potenziali : TOSSICO (se concentrato); CORROSIVO SULLA CARNE (benzina , kerosene e acqua ragia minerale sono tutti una miscela di composti di petrolio, i quali rientrano in un determinato intervallo di proprietà); INFIAMMABILE (ad alta concentrazione).

    4. Reperibile presso ditte di forniture chimiche, drogherie, distributori di forniture farmaceutiche, o negozi di ferramenta.

    B. Materiale bianco assorbente  (gesso per stampi, farina bianca non raffinata, tessuto bianco, tovaglioli di carta, polvere di gesso, talco, terra di Fuller o merlano in polvere)

    C. Acqua minerale

    D. Fogli di plastica

    E. Salviette asciutte, assorbenti per tamponare la zona dopo il trattamento

    2.02 ATTREZZATURE

    A. Contenitore di vetro o ceramica per miscelare la soluzione

    B. Utensile in legno per mescolare gli ingredienti

    C. Legno o spatola di plastica

    D. Nastro per mascherature

     

    PARTE 3 — ESECUZIONE

    3.01 ESAME

    A. Esaminare ATTENTAMENTE la superficie marmorea per determinare la causa della colorazione prima di procedere con qualsiasi operazione di pulizia.

    3.02 MONTAGGIO, INSTALLAZIONE, APPLICAZIONE

    NOTA : NON USARE CANDEGGINA SU PIETRE DI COLORE SCURO; CIÒ POTREBBE CAUSARE LO SCHIARIMENTO DELLA PIETRA.

    A. Sciacquare la zona da trattare con acqua minerale.

    B. Versare la soluzione di perossido di idrogeno in una ciotola di vetro o ceramica.

    C. Bagnare accuratamente la superficie macchiata con questo liquido. Assicurarsi di bagnare bene oltre la macchia.

    D. Mescolare il liquido rimanente con il materiale assorbente bianco per formare una pasta di consistenza della farina d’avena o della glassa per torte. (È necessario circa mezzo chilo di pasta per ogni metro quadrato di superficie da trattare)

    E. Utilizzando una spatola di legno o plastica , applicare la pasta sulla superficie macchiata in strati di spessore non superiore a 5/6 mm. L’impacco dovrebbe estendersi ben oltre la macchia per evitare di spingere la macchia nella pietra già pulita.

    F. Controllare se ci sono sacche d’aria o vuoti nello strato.

    G. Coprire l’impacco con fogli di plastica e sigillare con nastro adesivo.

    H. Lasciare in posa per 48 ore (se non diversamente specificato).

    I. Dopo il periodo di posa, inumidire l’ impacco con acqua minerale.

    J. Rimuovere l’impacco con una spatola di legno o di plastica per evitare di graffiare la superficie.

    K. Anche in questo caso, sciacquare la zona pulita con acqua minerale, asciugare con salviette pulite e lasciare asciugare la superficie.

    L. Quando la superficie si è asciugata completamente, controllare il residuo rimasto e ripetere il trattamento, se necessario.

    FINE DELLA SEZIONE

  • 0445513R – Rimuovere vernici acriliche e al lattice

    RIMOZIONE DI VERNICI AL LATTICE E ACRILICHE DAL MARMO

     

    PARTE 1 — GENERALE

    1.01 SOMMARIO

    A. Questa procedura contiene indicazioni sulla rimozione di vernici al lattice e acriliche dal marmo con uno sverniciatore commerciale a pH neutro a base di cloruro di metilene.

    B. Le vernici al lattice tendono a rimanere principalmente sulla superficie dei materiali lapidei al contrario delle vernici a base di olio, che tendono a penetrare nella pietra e vi rimangono.

    C. Precauzioni per strutture storiche:

    1. Non utilizzare acidi o strumenti a fiamma per togliere la vernice dalla pietra, perché ciò danneggerà la superficie.

    2 . Non utilizzare acciaio o spatole metalliche o strumenti per raschiare la pietra per il rischio di graffiare, scheggiare, scriccare o guastare la superficie in altro modo.

     

    PARTE 2 — PRODOTTI

    2.01 PRODUTTORI

    A. ProSoCo , Inc.

    www.prosoco.com

    2.02 MATERIALI

    A. Sverniciatore liquido al cloruro di metilene come “Sure Klean Fast Acting Stripper” ( ProSoCo , Inc.) , o equivalenti approvati.

    B. Acqua pulita, potabile

    2.03 ATTREZZATURE

    A. Spatole di legno o di plastica e spazzole a fibra rigida o iuta per la rimozione dei fanghi e la vernice cagliata.

    B. Spazzole a setole dure (non metalliche)

     

    PARTE 3 — ESECUZIONE

    3.01 ESAME

    A. Esaminare la superficie marmorea ATTENTAMENTE per determinare la causa della colorazione prima di procedere con qualsiasi operazione di pulizia.

    3.02 MONTAGGIO , INSTALLAZIONE, APPLICAZIONE

    A. Applicare una pasta tixotropica di sverniciatore al cloruro di metilene alla superficie e lasciare in posa fino a quando la patina mostra segni di dissoluzione, seguendo le istruzioni del produttore.

    B. Rimuovere lo sverniciatore e i residui con un risciacquo di acqua a pressione sufficiente; e risciacquare con acqua riscaldata a 65-80°C può migliorare la rimozione.

    C. lavare accuratamente la superficie con acqua pulita, chiara e lasciare asciugare.

    D. Ripetere il processo se necessario per eliminare a sufficienza la macchia.

     

    FINE DELLA SEZIONE

  • 0445511R- Rimozione macchie di olio e unto

    RIMOZIONE DI MACCHIE DI OLIO E UNTO DAL MARMO

     

    PARTE 1 — GENERALE

    1.01 SOMMARIO

    A. Questa procedura comprende indicazioni per applicare impiastri su marmo macchiato da olio e grassi contenenti sostanze come vernici a base di olio, rossetto, burro, panna, latte, burro di arachidi, lozioni per le mani, senape e depositi legati alla superficie o costituiti interamente da oli, grassi lubrificanti e/o prodotti bituminosi.

    B. Le macchie d’ olio sono di solito di colore marrone chiaro o giallo.

    C. La maggior parte dei prodotti a base d’olio sono composti di qualche materiale, spesso pigmentato, sospeso in un veicolo oleoso. Quando il prodotto viene posto su di una superficie, l’olio tende a penetrare nei substrati porosi come quelli di una muratura. La matrice pigmentata può fermarsi sulla superficie, mentre l’olio viene assorbito nella pietra, generalmente provocando un effetto di scurimento.

    D. L’applicazione di un impacco è il mezzo più efficace per rimuovere le macchie di olio e grasso dal marmo. Viene utilizzato un solvente per sciogliere l’olio e viene messo a contatto con la superficie un elemento che assorbe l’olio, estraendolo verso la superficie e dentro la sostanza dell’impacco come questo si asciuga.

    1. La smacchiatura con il lavaggio convenzionale è di solito impossibile. La matrice pigmentata può essere rimossa mediante raschiatura o lavaggio; tuttavia, le macchie di olio scure sono di solito abbastanza evidenti, soprattutto sulla pietre bianche o chiare.

    2. Le Tecniche di pulizia abrasive sono INADEGUATE e NON RACCOMANDATE, dato che causano una perdita eccessiva

    del materiale superficiale e alterano la texture.

    Inoltre, la pulizia abrasiva non rimuoverà le macchie di olio penetrato in profondità.

    3. La Pulizia a vapore è INADEGUATA e NON RACCOMANDATA per questo tipo di rimozione della macchia, dato che il calore del vapore riduce la viscosità dell’olio e lo spinge più in profondità nella pietra, diffondendo la macchia.

    F. Per ulteriori informazioni su fare impacchi, vedere scheda 04455-02-R

    G. Per informazioni generali sulle caratteristiche, gli usi e i problemi connessi con il marmo, vedere scheda 04455-01-S

     

     

    PARTE 2 — PRODOTTI

    2.02 MATERIALI

    A. Acetone (C3H6O) :

    1. Un chetone liquido volatile fragrante infiammabile utilizzato principalmente come solvente e nella sintesi organica e trovato anormalmente nelle urine.

    2. Altri nomi chimici o comuni sono: dimetilchetone; propanone

    3. Rischi potenziali: SOLVENTI VOLATILI ED INFIAMMABILI

    4. Reperibile fornitori di prodotti chimici per la casa o negozi di ferramenta.

    – O –

    Ragia Minerale:

    1. Un distillato di petrolio che viene utilizzato soprattutto come diluente di pitture e vernici.

    2. Altri nomi chimici o comuni sono: Benzina* (non benzene); Nafta*; Essenze minerali *; Nafta solvente*.

    3. Rischi potenziali : TOSSICI E INFIAMMABILI.

    4. Norme di sicurezza :

    a. EVITARE RIPETUTO O PROLUNGATO CONTATTO CON LA PELLE.

    b. Indossare sempre guanti di gomma quando si maneggia acquaragia minerale.

    c. Se una sostanza chimica viene spruzzata sulla pelle, lavare immediatamente con acqua e sapone.

    5 . Reperibile presso distributori di articoli per costruzioni, negozi di ferramenta, negozi di vernici , o distributore di forniture per stampanti.

    – O –

    Detergenti commerciali come “Stand Off Oil and Grease Stain Remover” ( ProSoCo , Inc.) , o equivalenti approvati.

    B. Materiale assorbente bianco (gesso per stampi, farina bianca naturale, tessuto bianco, tovaglioli di carta, gesso in polvere, talco, lievito in polvere, bicarbonato , terra di fullers o merlano da bucato) , o un materiale assorbente commerciale tipo  “Stand Off Poultice Powder” (Prosoco) , o equivalenti approvati.

    C. Acqua minerale

    D. Fogli di plastica

    E. Salviette  pulite e asciutte per tamponare la zona dopo il trattamento.

    2.02 ATTREZZATURE

    A. Contenitore di vetro o ceramica per miscelare la soluzione

    B. Utensile in legno per mescolare gli ingredienti

    C. Legno o spatola di plastica

    D. Nastro per mascheratura

     

    PARTE 3 — ESECUZIONE

    3.01  ESAME

    A. Esaminare ATTENTAMENTE la superficie marmorea per determinare la causa della colorazione prima di procedere con qualsiasi operazione di pulizia.

    3.02  MONTAGGIO, INSTALLAZIONE,  APPLICAZIONE

    NOTA : PULIRE UTILIZZANDO IL METODO PIÙ DELICATO POSSIBILE. FARE UN TEST PULENDO UNA PICCOLA ZONA PRIMA DI PULIRE GRANDI SUPERFICI PER DETERMINARE APPROPRIATI TEMPI DI SOSTA E NUMERO DELLE APPLICAZIONI NECESSARIE PER RIMUOVERE ADEGUATAMENTE LE MACCHIE.

    A. Applicare un impacco :

    1. Sciacquare la zona da trattare con acqua minerale.

    2. Mescolare l’acetone o acqua ragia minerale in una ciotola di vetro o di ceramica. Utilizzare una quantità sufficiente per coprire completamente l’area interessata.

    3. Bagnare accuratamente la superficie macchiata con questo liquido. Assicurarsi di bagnare bene oltre la macchia.

    4. Mescolare il liquido con il materiale assorbente bianco per formare una pasta di consistenza della farina d’avena o glassa da torta. ( È necessario circa mezzo chilo di pasta per ogni metro quadrato di superficie da trattare).

    5. Usando una spatola di legno o plastica, applicare la pasta sulla superficie macchiata in strati di spessore non superiore a 5 mm. L’ impacco dovrebbe estendersi bene oltre la macchia per evitare di spingere la macchia nella pietra già pulita.

    6. Controllare che lo strato non presenti sacche d’aria o vuoti.

    7. Coprire l’impacco con fogli di plastica e sigillare con nastro adesivo.

    8. Lasciare in posa per 48 ore (se non diversamente specificato).

    9. Dopo il periodo di posa, inumidire l’ impacco con acqua minerale.

    10. Togliere l’impacco con una spatola di legno o di plastica per evitare di graffiare la superficie.

    11. Anche in questo caso, sciacquare la zona pulita con acqua minerale, asciugare con panni puliti e lasciare asciugare la superficie.

    12. Quando la superficie è completamente asciutta, verificare la presenza di residuo rimasto e ripetere il trattamento, se necessario.

    – O –

    B. Applicare un detergente commerciale seguendo le istruzioni del produttore.

     

    FINE DELLA SEZIONE

  • 0445509R – Rimozione macchie dal marmo con il metodo “nest”

    RIMOZIONE MACCHIE SCONOSCIUTE MARMO CON IL METODO DEL “NIDO”

     

    PARTE 1 — GENERALE

    1.01 SOMMARIO

    A. Questa procedura contiene indicazioni sulla preparazione di un impacco generico per la rimozione di macchie sconosciute sul marmo. Per la rimozione di uno specifico tipo di macchia, vedere la procedura appropriata come dal seguente elenco:

    1. Macchie Rame/Bronzo: vedi scheda 04400-07-R

    2. Macchie di grassi lubrificanti: vedi scheda  04455-10-R

    3. Macchie di olio e grasso: vedi scheda  04455-11-R

    4. Segni di corrosione: vedi scheda  04455-15-R

    5. Macchie di inchiostro e vernice: vedi scheda  04455-18-R

    6. Macchie organiche: vedi scheda  04455-14-R

    7. Vernici olio di lino: vedi scheda  04455-12-R

    8. Vernici al lattice e acriliche: vedi scheda  04455-13-R

    9. Macchie di ruggine: vedi scheda  04400-06-R

    10. Macchie di Iodio: vedi scheda  04455-16-R

    11. Macchie di urina: vedi scheda  04455-17-R

     

    PARTE 2 — PRODOTTI

    2.01 MATERIALI

    A. solventi quali il tricloroetilene (solvente altamente raffinato):

    ATTENZIONE: TRICHLOROETHYLENE È ALTAMENTE TOSSICO E PUÒ REAGIRE CON ALCALI FORTI COME CALCESTRUZZO FRESCO FORMANDO GAS PERICOLOSI.

    1. Altri nomi chimici o comuni includono Etinil trichloride.

    2. potenziali pericoli: TOSSICO.

    3. Reperibile presso distributori di forniture automotive, fornitori di sostanze chimiche(sia commerciali che scientifiche), distributori di forniture per lavanderie a secco, negozi di vernici, distributori di forniture fotografiche (non negozi di fotocamere), o distributori di forniture per stampanti.

    B. gesso per stampi

    C. Acqua minerale

    D. Panni puliti, senza pelucchi

    2.02 ATTREZZATURE

    A. Contenitore impermeabile per mescolare la pasta

    B. Cucchiaio di legno o una spatola

    C. Raschietto in legno (per rimuovere lo stampo)

     

    PARTE 3 — ESECUZIONE

    3.01 MONTAGGIO, INSTALLAZIONE, APPLICAZIONE

    A. Versare una quantità moderata di acqua minerale in un contenitore.

    B. Aggiungere una piccola quantità di gesso per stampi all’acqua.

    C. Mescolare il composto, continuare ad aggiungere gesso e agitare finché la soluzione abbia la consistenza del dentifricio.

    D. Modellare la pasta come il nido di un uccello e posizionarlo sulla macchia. Assicurarsi che la forma copra l’intera macchia e parte della pietra incontaminata che circonda l’intero macchia.

    E. Lasciare il nido asciugare (circa 30 minuti).

    F. Versare un po’ di solvente nel nido e lasciare in posa per circa tre ore.

    G. Dopo il periodo di posa, rimuovere la forma con raschietto di legno (per evitare di graffiare la superficie).

    H. Lavare accuratamente la superficie con abbondante acqua minerale.

    I. Asciugare la superficie con panni privi di pelucchi e lasciare asciugare completamente.

    J. Se rimane colorazione residua, ripetere il trattamento fino a quando l’intera macchia non è stata rimossa.

     

    FINE DELLA SEZIONE

  • 0445508R – Riparazione di crepe capillari e piccoli incavi

    RIPARAZIONE DI CREPE CAPILLARI E PICCOLI INCAVI NEL MARMO

     

    PARTE 1 — GENERALE

    1.01 SOMMARIO

    A. Questa procedura contiene indicazioni sul riempimento di strette fessure, fori e incavi nei marmi interni.

    B. Vedere 01100-07-S per le linee guida progettuali generali da essere riviste con questa procedura. Queste linee guida riguardano le seguenti sezioni :

    1. Precauzioni di sicurezza

    2. Precauzione per Strutture storiche

    3. Documentazione

    4. Controllo di Qualità

    5. Consegna, stoccaggio e manipolazione

    6. Condizioni di progetto/sito

    7. Sequenze e Pianificazione

    8. Protezione generale (superficie e dintorni)

    Queste linee guida devono essere esaminate prima di eseguire questa procedura e devono essere seguite, se del caso, insieme con le raccomandazioni del Regional Historic Preservation Officer (RHPO).

     

    PARTE 2 — PRODOTTI

    2.01 PRODUTTORI

    A. Akemi Plastics, Inc.           www.akemina.com

    B. Eastern Marble & Granite Supply Company      www.easternmarble.com

    2.02 MATERIALI

    A. Filler Poliestere: Adesivo Knife Grade Poliestere -Based :

    “Akemi Marmorkitt 1000 Platinum” ( Akemi Plastica , Inc. ) , o “Italian Craftsman Polyester Adhesive” ( Marble & Granite Eastern Supply Company) , o equivalenti approvati.

    NOTA : il Filler selezionato NON deve contenere materiali che possono essere assorbiti nel marmo e causare colorazione. Provare in una zona poco appariscente.

    B. Composto lucidante: Un composto abrasivo privo di acidi non contenente eccipienti caustici o corrosivi o ingredienti con resine naturali aggiunte, realizzati appositamente per la lucidatura di superfici in marmo interne, come R52B (Eastern Marble Supply Company) , o equivalenti approvati.

    C. Acqua: pulita e priva di presenza di oli, acidi, alcali, sali, materiali organici o altre sostanze che possono essere deleterie per la malta o qualsiasi metallo nel muro.

    2.02 ATTREZZATURE

    A. Lama per seghetto a mano

    B. Scalpelli

    C. Bottiglia di acqua da tenere in mano

    D. Pistola per silicone

    E. Spazzole a setole dure ( non metalliche )

    F. Spazzole a setole morbide, nylon

    G. Alimentazione d’acqua della levigatrice

     

    PARTE 3 — ESECUZIONE

    3.01 MONTAGGIO, INSTALLAZIONE, APPLICAZIONE

    A. Utilizzare uno scalpello o una lama da seghetto, rimuovere con cautela il materiale di marmo malsano e materiale di vecchie riparazioni dalle crepe e buchi per esporre il materiale di marmo solido al contatto con la resina poliestere di riparazione.

    B. Spazzolare, aspirare o lavare crepe e buchi per rimuovere sporco e detriti.

    C. Lasciare asciugare perfettamente.

    D. Utilizzando una pistola per silicone o una spatola, riempire le fessure strette, buchi e incavi con stucco poliestere, in tinta con il marmo adiacente levigato o lucido per abbinare alla finitura del marmo. Nastrare intorno alla zona di lavoro per evitare colorazioni del marmo durante l’operazione di stuccatura. Le superfici devono essere precise e a livello. Eliminare i residui di nastro con solvente appropriato per ottenere la finitura specificata.

    E. Lasciare il materiale di riparazione a essiccare per il periodo raccomandato dal produttore.

    F. Smerigliare il marmo fino a ottenere un piano uniforme.

    Sfumare verso la superficie inalterata, come richiesto per evitare che il marmo abbia l’aspetto bombato. Utilizzare un’opportuna smerigliatrice angolare con alimentazione d’acqua con dischi diamantati successivamente più sottili(da # 60 a # 3500) o mole al carburo di silicio (da grana 36 a 400).

    G. Lucidare per abbinare all’esistente piano di marmo. Utilizzare composti di lucidatura con ossidi di alluminio privi di acido con feltrino.

    ATTENZIONE : NON USARE PRODOTTI LUCIDANTI CONTENENTI ACIDO FLUORIDRICO DATO CHE CORRODERÀ LA SUPERFICIE DEL MARMO CON UNA CONSEGUENTE DIMINUZIONE DELLA LUCENTEZZA.

     

    FINE DELLA SEZIONE

  • 0445503R – Riparazione con epossidico di piccole crepe e buchi

    RIPARAZIONE CON EPOSSIDICO DI PICCOLE CREPE E FORI NEL MARMO

     

    PARTE 1 — GENERALE

    1.01 SOMMARIO

    A. Questa procedura contiene indicazioni sulla riparazione di piccole crepe e buchi nel marmo con una resina epossidica bicomponente.

    B. Questa procedura è appropriata per crepe una larghezza inferiore a 3 mm e per fori di diametro inferiore a 5 cm.

    C. Piccole crepe e buchi nel marmo o altra pietra possono essere causate da urti, difetti naturali nella pietra o di lavorazione sulla pietra. Una causa comune di buchi e crepe è il fissaggio di infissi e segnaletica alle pareti. La rimozione successiva di tali elementi lascia antiestetici fori di ancoraggio che devono essere otturati o riparati.

     

    PARTE 2 — PRODOTTI

    2.01 MATERIALI

    A. Resina per riparazione: resina epossidica standard a 2 componenti del costruttore, progettata specificamente per l’applicazione di riparazione o incollaggio di unità di marmo.

    1. I fattori da considerare nella scelta di una resina epossidica dovrebbero comprendere la permeabilità, l’assorbimento, i coefficienti di dilatazione termica e il comportamento alla luce ultravioletta.

    B. Aggregato per epossidico: Polvere di marmo da abbinare il colore del marmo esistente.

    C. Acqua pulita, potabile

    2.02 ATTREZZATURE

    A. Seghetto a Lama

    B. Scalpelli

    C. Bottiglia di acqua da tenere in mano

    D. Paletta di Acciaio

    E. Pistola per silicone

    F. Spazzole a setole dure (non metalliche)

    G. Screens di rifacimento per finitura Levigata: uno screen a grana fine prodotto appositamente per il tipo pulizia di restauro e rifacimento di superfici in marmo levigato.

    H. Abrasivo per pietre per la finitura levigata: smeriglio a grana fine per pietre realizzato appositamente per il tipo smerigliatura per restauro e rifacimento delle superfici in marmo levigato.

    I. Spazzole di setola in nylon, morbido

     

    PARTE 3 — ESECUZIONE

    3.01 MONTAGGIO , INSTALLAZIONE, APPLICAZIONE

    NOTA : QUESTA PROCEDURA È APPROPRIATA PER LE CREPE DI LARGHEZZA INFERIORE A 3 MM E PER FORI DIAMETRO INFERIORE A 5 CM.

    LA DIMENSIONE MASSIMA DELLA RIPARAZIONE VA REGOLATA IN BASE AL TIPO DI MARMO E L’ASPETTO PROPOSTO.

    A. Utilizzando uno scalpello o un seghetto a lama, rimuovere con cautela il materiale di marmo malsano e il vecchio materiale di riparazioni di crepe e buchi in modo da esporre il materiale di marmo solido per il contatto con la riparazione epossidica.

    B. Spazzolare, aspirare o lavare crepe e buchi per rimuovere sporco e detriti.

    C. Miscelare la resina epossidica a 2 componenti con l’aggregato di polvere di marmo per creare un impasto di consistenza adatta per applicazione (basato su approvazione RHPO). Utilizzare polvere di marmo da pezzi di pietra dello stesso tipo, colore, ecc

    D. Utilizzare una pistola per silicone o una spatola, applicare il materiale di riparazione nelle crepe e buchi come raccomandato dal costruttore per conformarsi alle superfici di marmo adiacenti.

    E. Lasciare essiccare il materiale di riparazione per il periodo raccomandato dal produttore.

    F. Una volta indurito, smerigliare e lucidare la superficie del materiale di riparazione per abbinarlo alle caratteristiche della superficie del marmo adiacente.

     

    FINE DELLA SEZIONE

  • 0445506R – metodi per pulire lo sporco dal marmo

    METODI DI PULIZIA DELLA SPORCIZIA SUL MARMO

     

    PARTE 1 — GENERALE

    1.01 SOMMARIO

    A. Questa procedura include indicazioni sulla pulizia di superfici in marmo levigato e lucidato da macchina lucidatrice o l’uso di detergenti liquidi o detergenti delicati.

    B. Precauzioni di sicurezza: Quando si lavora con sostanze chimiche, i lavoratori devono indossare indumenti di protezione e occhiali di protezione, scudi facciali, guanti , ecc in conformità a codici governativu di sicurezza federali e regolamenti.

    C. Vedere 01100-07-S per le linee guida progettuali generali da essere riviste con questa procedura. Queste linee guida riguardano le seguenti sezioni :

  • 0445502R – marmo: rimuovere macchie di origine sconosciuta

    RIMUOVERE MACCHIE DI ORIGINE SCONOSCIUTA DAL MARMO

     

    PARTE 1 — GENERALE

    1.01 SOMMARIO

    A. Questa procedura contiene indicazioni sulla preparazione di un impacco generico per la rimozione di macchie sconosciute sul marmo. Per la rimozione di uno specifico tipo di macchia, vedere la procedura appropriata come dal seguente elenco:

    1. Macchie Rame/Bronzo: vedi scheda 04400-07-R

    2. Macchie di grassi lubrificanti: vedi scheda  04455-10-R

    3. Macchie di olio e grasso: vedi scheda  04455-11-R

    4. Segni di corrosione: vedi scheda  04455-15-R

    5. Macchie di inchiostro e vernice: vedi scheda  04455-18-R

    6. Macchie organiche: vedi scheda  04455-14-R

    7. Vernici olio di lino: vedi scheda  04455-12-R

    8. Vernici al lattice e acriliche: vedi scheda  04455-13-R

    9. Macchie di ruggine: vedi scheda  04400-06-R

    10. Macchie di Iodio: vedi scheda  04455-16-R

    11. Macchie di urina: vedi scheda  04455-17-R

    B. Un impacco di solito viene fatto aggiungendo un solvente o una sostanza chimica detergente  all’acqua  mescolati con un eccipiente inerte per ottenere  una pasta morbida. La pasta viene poi applicata sulla macchia con una paletta o spatola.

    C. La parte liquida della pasta migra nella pietra dove scioglie la sostanza colorante. Poi il liquido risale gradualmente oltre la superficie pietra e rientra nell’impacco, dove evapora, lasciando il suo carico di materiale colorante disciolto nell’impacco.

    D. Quando l’impacco è asciutto, viene poi raschiato e spazzolato via.

     

    PARTE 2 — PRODOTTI

    2.01 MATERIALI

    A.detergente liquido – Vedere le singole procedure di cui al precedente paragrafo 1.01 Riepilogo per prodotti/sostanze chimiche specifiche da utilizzare

    – O-

    Quando viene specificato, utilizzare candeggina da bucato, una soluzione di perossido di idrogeno al 6 % , o detergenti come “Tide” , o equivalenti approvati.

    Perossido di idrogeno (H202) :

    1. Un composto instabile utilizzato soprattutto come ossidante e agente sbiancante, un antisettico e un propellente.

    2. Altri nomi comuni o chimici comprendono :  Perossido di idrogeno*; Soluzione di biossido di idrogeno *; Superoxol*; ( il perossido di idrogeno è comunemente venduto in soluzione al 3% ; Superoxol è una soluzione al 30 %; il Superoxol provoca ustioni sulla carne; non il perossido di idrogeno al 3%) .

    3. Rischi potenziali: TOSSICO (se concentrato); CORROSIVO SULLA CARNE (benzina , kerosene e acque ragie minerali sono miscele di composti di petrolio, i quali rientrano in uno specifico intervallo di proprietà) ; INFIAMMABILE (ad alta concentrazione).

    4. Reperibile presso fornitori di sostanze chimiche, drogherie, fornitori di farmacie o negozi di ferramenta .

    B. Materiale assorbente bianco (gesso per stampi, farina bianca grezza, tessuto bianco, tovaglioli di carta, polvere di gesso, talco, terra di Fuller o merlano in polvere).

    C. Acqua minerale

    D. Fogli di plastica

    E. Salviette pulite asciutte per tamponare la zona dopo il trattamento

     

    2.02 ATTREZZATURE

    A. Contenitore di vetro o ceramica per miscelare la soluzione

    B. Utensile in legno per mescolare gli ingredienti

    C. Spatola di legno o plastica

    D. Nastro per mascherature

     

    PARTE 3 — ESECUZIONE

    3.01 MONTAGGIO, INSTALLAZIONE, APPLICAZIONE

    NOTA : Per la rimozione di uno specifico tipo di macchia, vedere il procedimento del caso di cui al precedente paragrafo 1.01 Riepilogo.

    A. Per macchie sconosciute, provare quanto segue :

    NOTA : NON USARE CANDEGGINA SU PIETRE DI COLORE SCURO, CIÒ CAUSEREBBE LO SCHIARIMENTO DELLA PIETRA .

    1. Lavare accuratamente la zona da trattare con acqua minerale.

    2 . Miscelare la soluzione di liquido da utilizzare in una ciotola di vetro o ceramica. Utilizzare la soluzione liquida come richiesto in ogni procedura  di rimozione di macchie specifiche (vedere Paragrafo 1.01 Sommario) – o – soluzione di perossido di idrogeno 6%.

    3. Inumidire accuratamente la superficie macchiata con questo liquido. Accertarsi di bagnare bene oltre la macchia.

    4. Mescolare il liquido con materiale assorbente bianco per formare una pasta della consistenza di farina d’avena o glassa per torte. ( È necessario circa mezzo chilo di impasto per ogni metro quadrato di superficie da trattare).

    5. Usando una spatola di legno o plastica, applicare la pasta alla superficie macchiata in strati di spessore non superiori a 6 mm. L’ impacco deve estendersi ben oltre la macchia per evitare di spingere la macchia nella pietra già pulita.

    6. Controllare le sacche d’aria o i vuoti nello strato.

    7. Coprire l’impacco con fogli di plastica e sigillare con nastro adesivo.

    8. Lasciare in posa per 48 ore (se non diversamente specificato).

    9. Dopo il periodo di posa, inumidire l’ impacco con acqua minerale.

    10. Togliere l’impacco con una spatola di legno o di plastica per evitare di graffiare la superficie.

    11. Anche in questo caso, sciacquare la zona pulita con acqua minerale, asciugare con salviette pulite e lasciare asciugare la superficie.

    12. Una volta che la superficie si è asciugata completamente, verificare la presenza di residuo rimasto e ripetere il trattamento, se necessario.

    B. Per Marmo sporco:

    1. Lavare accuratamente la zona da trattare con acqua minerale.

    2. Aggiungere acqua sufficiente al detersivo in polvere per bucato “Tide” per ottenere una pasta molto spessa di consistenza della pastella per frittelle.

    NOTA : MAI AGGIUNGERE LA POLVERE ALL’ACQUA. AGGIUNGERE SEMPRE L’ACQUA ALLA POLVERE .

    3. Stendere la pasta sopra l’area interessata con una spatola di legno o plastica per uno spessore di circa 5 mm.

    4. Coprire la zona con teli di plastica e lasciare in ammollo per tre giorni.

    5. Rimuovere la plastica e lasciare asciugare l’impacco.

    6. Rimuovere l’impacco secco con una spatola di legno o di plastica e una spazzola a setole dure.

    7. Sciacquare accuratamente la superficie con acqua chiara, pulita e lasciare asciugare.

    8. Ripetere se necessario per raggiungere il livello desiderato di pulizia .

     

    FINE DELLA SEZIONE

  • 0445501S – marmo: caratteristiche, utilizzi e problemi

    MARMO : CARATTERISTICHE , UTILIZZI E PROBLEMI

    Questa scheda contiene  informazioni generali su caratteristiche e  utilizzi comuni del marmo e identifica i problemi tipici associati al materiale. Vedere scheda 4400-01-S per una guida su ispezione dei guasti nelle murature di pietra.

    INTRODUZIONE

    Il marmo è una pietra metamorfica estremamente dura composta da calcite ( CaCO3 ). Si è formato in conseguenza della ricristallizzazione di un calcare sotto la pressione e il calore dei processi geologici. L’effetto di questo processo è la creazione di una pietra con una struttura cristallina molto stretta e piccola, ma con porosità definita. A causa della sua struttura, il marmo può prendere un elevata lucidatura ed è una pietra decorativa molto apprezzata per usi architettonici e scultorei. La porosità limitata del marmo, in particolare del marmo lucido, lo rende meno vulnerabile agli effetti della lisciviazione dell’acqua. Il carbonato di calcio, tuttavia , di cui il marmo è composto, è altamente sensibile agli attacchi di agenti acidi. Il marmo è facilmente dissolto da acidi, anche acidi molto diluiti, tuttavia i risultati effettivi di esposizione acida variano con il tipo di acido. Cloruri, nitrati, solfati e altri composti chimici reagiscono in modo diverso con il marmo e producono vari sottoprodotti, che hanno una vasta gamma di solubilità e impatto sulla durata del marmo. Per questo motivo è sempre importante per determinare il tipo esatto di inquinanti che causano il deterioramento del marmo.

    Il marmo può essere di due tipi, uno composto di calcite e l’altro di dolomite. Il marmo dolomitico è molto più resistente agli attacchi acidi del marmo di calcite. Il colore del marmo spazia dal bianco brillante della calcite al nero, tra cui blu-grigio, rosso , giallo e verde, a seconda della composizione minerale.

    IMPIEGHI TIPICI

    Il Marmo ha molti usi decorativi e strutturali. E’ utilizzato per la scultura in esterni, nonché per le basi di scultura; in architettura è utilizzato in pareti esterne e rivestimenti, pavimenti, elementi decorativi, scale e passerelle. Il modo in cui viene utilizzata la pietra può essere un fattore nel limitare o controllare la gravità dell’esposizione. L’utilizzo o la funzione del marmo può interessare anche la possibilità di applicare alcuni trattamenti, ma il tipo di utilizzo non è il fattore primario nei principali tipi di degrado e danni a cui il marmo è sensibile.

    PROBLEMI E DEGRADO

    Gli agenti naturali e atmosferici possono avere un effetto degradante sull’aspetto e la solidità strutturale del marmo. Questi agenti includono pioggia, neve, temperatura, vento e inquinanti atmosferici . Gli agenti atmosferici quasi mai funzionano singolarmente o in isolamento, agiscono sempre in combinazione tra loro o con altri agenti di deterioramento.

    L’acqua piovana, specialmente in combinazione con i gas atmosferici, può provocare la dissoluzione del marmo, creando livelli più elevati di movimento di sali all’interno della microstruttura. La temperatura può influenzare i tassi di degrado e (nelle pietre più grandi ) di movimento dei pezzi, così come i modelli di migrazione del sale all’interno della pietra. Le temperature più elevate spesso aumentano il tasso dei cambiamenti chimici ; basse temperature possono comportare il rischio di problemi “gelo-disgelo”, e rapidi cambiamenti di temperatura possono produrre tensioni nel materiale a causa del differenziale di espansione. La maggior parte dei problemi naturali o intrinseci che possono verificarsi con il marmo richiedono un certo grado di umidità per verificarsi, però altri problemi quali erosione eolica e vandalismo possono verificarsi in modo indipendente .

    PROBLEMI NATURALI O INTRINSECHI NEL MARMO

    ATMOSFERICI:

    Il marmo sottoposto alle esposizioni esterne si deteriora a causa degli agenti atmosferici o degli effetti naturali di vento, pioggia , e variazione termica. Il marmo è estremamente resistente e grazie alla sua porosità limitata non assorbe grandi quantità di acqua. Esso, tuttavia, assorbe acqua e, dal momento che è altamente reattivo quando esposto ad acidi o anche ad acqua piovana leggermente acida, può subire sostanziali deterioramenti. In breve , mentre la porosità del marmo è bassa , la forma dei pori (ellittica) permette una maggiore dissoluzione rispetto ai pori tipici rotondi, e questo fatto accoppiato con l’intrinseca solubilità in acidi del marmo può causare due problemi principali :

    1 . Perdita di lucentezza

    2 . Perdita di dettaglio

    I sintomi più comuni degli agenti atmosferici sono una perdita della superficie lucida (dove esiste e la perdita dei dettagli di spigoli precisi nelle aree di decorazione scolpita della pietra.

    Qualcosa può essere fatto per ripristinare piccoli spigoli di dettaglio con la ri-scultura della pietra, che di solito è fattibile. Il lucido o smalto possono essere mantenuti e, in qualche misura, ripristinati sulla superficie del marmo utilizzando polvere lucidante per marmo e morbidi tamponi di lucidatura. Ovviamente il livello di sforzo o lavoro necessario per rilucidare la pietra dipenderà dal grado di deterioramento della superficie, o perdita di lucidatura .

    I nuovi pezzi, pezzi restaurati o superfici ben mantenute possono essere conservate in uno stato altamente lucido con molto meno sforzo di superfici che sono state esposte agli agenti atmosferici per lunghi periodi di tempo con poca o nessuna manutenzione. Per questo motivo, il marmo lucido dovrebbe ricevere una regolare manutenzione preventiva con la lucidatura.

    EROSIONE :

    L’erosione può essere il risultato degli agenti atmosferici generali sopra descritti, oppure può essere un fenomeno più localizzato basato su manipolazione o esposizione. Il vento trasporta abrasivi nell’aria come polvere, sabbia , e altre “particelle” che possono selettivamente portare via dettagli. Gli effetti dipenderanno in gran parte dalla direzione dei venti dominanti. Uno dei pochi modi efficaci per affrontare questo problema è con l’architettura del paesaggio dove piantumazioni e/o requisiti del paesaggio possono deviare il vento. Tale architettura del paesaggio e/o classificazione può variare dal semplice ed economico a un intervento importante e costoso. Dovrebbe essere coerente con la politica di gestione dei paesaggi culturali. Esso può tuttavia essere conveniente se si considera la maggiore durata dell’edificio.

    I sintomi di erosione possono essere semplice come la generale perdita di lucentezza e nitidezza degli spigoli come descritto sopra , oppure può essere molto localizzata , usura specifico a causa del contatto con l’abbellimento e attrezzature di taglio. Danni localizzati dovuti al contatto da sfalcio o altre attrezzature di manutenzione è prevenibile. Qualora vi sia evidenza di danni fisici ricorrenti, dovrebbero essere prese misure per proteggere la pietra.

    COLORAZIONE :

    Lo scolorimento del marmo, di carattere generale o localizzata , è il macchiarsi. Il macchiarsi può essere il risultato di esposizione a una varietà di sostanze esterne, o occlusioni interne nella pietra o elementi strutturali.

    Alcuni dei tipi più comuni di macchie e gli agenti causali sono:

    1. macchie di olio/grasso : Queste macchie sono di solito il risultato di atti di vandalismo o di manipolazione. Una varietà di oli organici o inorganici, possono essere assorbiti dal pietra al contatto. La profondità di penetrazione dipenderà dalla viscosità dell’olio/grasso, temperatura, porosità della pietra, finitura e secchezza .

    La comparsa di macchie di grasso/olio consistono di solito in uno inscurimento della pietra nella zona di contatto. I bordi della colorazione generalmente diffusi, soprattutto dopo un lungo periodo di tempo. Esistono tecniche standard per rimuovere macchie di olio e di grasso e spesso possono essere compiute dal personale della manutenzione.

    Per indicazioni specifiche sulla rimozione di macchie di olio/grasso dal marmo , vedere scheda 04455-10-R e 04455-11-R

    2. Coloranti e inchiostri : La colorazione può essere di qualsiasi colore a seconda del tipo e fonte del colorante. Questo tipo di colorazione è probabile che sia estremamente localizzata intorno alla zona di contatto. Il liquido contenente la colorazione può essere assorbita nella pietra e durante il normale processo di evaporazione, il pigmento colorante viene depositato all’interno della pietra.

    Per indicazioni specifiche sulla rimozione di macchie di inchiostro e coloranti dal marmo, vedere scheda 04455-18-R

    3. macchie organiche: le macchie organiche sono causati dal contatto diretto con la materia organica in decomposizione, come foglie , escrementi di uccello o animali, fiori, tè o caffè. Indipendentemente dalla fonte, queste macchie tendono ad essere leggermente rosso- marrone. Esse spesso scompaiono dopo che la sorgente è stato rimossa. Le macchie organiche possono essere lasciate alle intemperie e candeggina o ossidare dopo la rimozione della fonte organica, tuttavia un residuo può ancora rimanere sulla pietra .

    Per indicazioni specifiche sulla rimozione di macchie organiche dal marmo , vedere 04455-14-R 

    4. macchie metalliche : due grandi categorie di colorazione metallica si basano su entrambi ferro o rame . La fonte della colorazione può essere di componenti o caratteristiche strutturali interne. Una fonte comune è il lavaggio con acqua, o derivati da elementi metallici adiacenti, in particolare il bronzo.

    a . Macchie di ruggine : Queste macchie sono di colore rosso- arancione e sono causate dalla ossidazione ( ruggine ) di ferro. La fonte delle macchie di ruggine sono di solito i componenti strutturali o di collegamento. Questi componenti sono solitamente nascosti e protetti; tuttavia, la penetrazione di acqua da giunti cattivi o fessure può attivare o accelerare la formazione di ruggine. La colorazione può essere all’interno della pietra o può essere un deposito di ruggine sulla superficie della pietra. Depositi superficiali di ruggine possono talvolta essere rimossi a mano strofinando con un panno pulito. L’esame della macchia dovrebbe includere tale sfregamento per determinare se è solo un deposito di superficie.

    Per indicazioni specifiche sulla rimozione di macchie di ruggine dal marmo, vedere la scheda 04400-06-R .

    b . Macchie di rame : Macchie di deflusso dell’acqua dal bronzo può variare in colore dal verde chiaro al marrone scuro . I risultati della colorazione dei sali di rame disciolti (da rame o bronzo ), che dilavano sulla pietra, poi si ossidano. Il pattern della colorazione è probabile che sia localizzato, striato e sul percorso del deflusso dalla sorgente metallica. In alcuni casi, specialmente le targhe su pietra , dove la crescita biologica o muffa può formarsi sui rilievi ombreggiati, i sali di rame nell’acqua che scorrono sul bronzo agiscono come fungicida, uccidendo la crescita e rendono l’aspetto del metallo direttamente sotto le zone più pulito rispetto alle aree circostanti.

    Per indicazioni specifiche sulla rimozione di macchie di rame dal marmo , vedere la scheda 04400-07 – R .

    5. sporcizia generale, fuliggine e inquinamento: il marmo può assumere una colorazione generale o localmente da sporco atmosferico, sporcizia e altre particelle sospese nell’aria che aderiscono al materiale. L’aspetto visivo è di solito un effetto sbiadente o grigiastro che attenua o scurisce il colore e la brillantezza originale. Gli effetti della sporcizia sono solitamente intensificati nelle zone protette, in cui è minore l’effetto di lavaggio dell’acqua piovana .

    Sporco può essere una composizione complessa di solidi finemente suddivisi tenuti insieme da materiale organico compresi fuliggine, polvere silicea , e altro materiale presente nell’aria. Esso può includere particelle di metalli, vetro, ceramica, ossidi metallici e minerali .

    Sporcizia si aggrappa solitamente in superficie con la combinazione di assorbimento e di attrazione statica. Lo sporco può diventare incorporato in “croste” che possono svilupparsi durante il deterioramento di alcune pietre. Possono anche raccogliersi agenti biologici su superfici sporche e la stessa acqua utilizzata per la pulizia può stimolare la crescita delle alghe. Alghe, licheni e muschi possono produrre sottoprodotti acidi che possono danneggiare le pietre sensibili all’acido. Inoltre, alcuni rivestimenti idrorepellenti o a prova dell’acqua usati sulla pietra effettivamente aumentare l’attrazione statica della superficie e causano lo sporcarsi più velocemente della pietra.

    Per indicazioni specifiche sulla rimozione di sporcizia/inquinamento del marmo, vedi schede 04400-01-P , 04400-02-P , 04400-03-P

    SBRICIOLAMENTO :

    Questa condizione è dovuta a una certa fragilità o tendenza della pietra a rompersi o a sciogliere. Essa può essere causata da una debolezza intrinseca nella pietra o graduale deterioramento della struttura legante o cristallina o può essere il risultato di fattori esterni che influenzano la resistenza e la durevolezza del marmo.

    Questa condizione può essere causato dall’uso di sali disgelanti o qualsiasi altra fonte di migrazione salina, come quella che può verificarsi quando è presente risalita di umidità. Vi è attualmente poco che può essere fatto per riparare il danno una volta che questa condizione si è sviluppata, tuttavia la diagnosi precoce dei potenziali problemi e l’eliminazione di fonti di sali è fondamentale per arrestare il processo. Quando questa condizione è grave e, ovviamente, causata dal pesante uso o inadeguato di sali disgelanti, è talvolta chiamata “consumazione salina”. La regolare conservazione della manutenzione può eliminare le cause che promuovono lo sgretolamento, però , una volta avvenuta la condizione, la correzione o la riparazione è al di là del livello di procedura di manutenzione . Il Regional Historic Preservation Officer ( RHPO ) deve essere contattato per assistenza .

    SCHEGGIATURA:

    La separazione di piccoli pezzi o frammenti più grandi da una muratura, spesso in corrispondenza degli angoli, spigoli o giunti di malta è nota come scheggiatura. Queste fratture sono generalmente causate dal deterioramento e ristuccatura, soprattutto a causa dell’uso di troppo forte della malta di stuccatura, o da incidenti o vandalismo .

    Le riparazioni includono le riparazioni dei distacchi, rattoppi e giunzioni. La riparazione della pietra scheggiata richiede un muratore qualificato e non è una procedura di manutenzione. Se la scheggiatura è dovuta agli urti occasionali da taglio o altri interventi di manutenzione ambientale, dovrebbero essere prese le misure per evitare danni futuri.

    Per indicazioni specifiche sulla riparazione di scheggiature del marmo , vedere scheda 04455-03-R .

    SCREPOLATURE :

    Questa condizione si manifesta con la comparsa di strette fessure che vanno da meno di 1/16 a 1/2 pollice di larghezza o più nella pietra .

    Esse sono dovute a una varietà di cause, come sovraccarico strutturale dovuto ad assestamento, uso di una miscela di malta troppo forte o di un difetto nel materiale. La fessurazione minore può non essere un problema, in sé e per sé, ma può essere un’indicazione di problemi strutturali e le fessure possono essere una fonte di entrata di acqua verso l’interno della pietra, promuovendo la migrazione sale. Il marmo è un materiale relativamente omogeneo in quanto viene cristallizzato sotto forte calore e pressione.

    Esso, tuttavia, ha avuto evoluzione da pietre sedimentarie e può avere piani fisici/strutturali di densità e forza diversa.

    La screpolatura, che consente ad acqua o sali di entrare nella pietra , aumenta la possibilità di un guasto lungo i piani con successiva scheggiatura. Le riparazioni includono rattoppo e sostituzione.

    Per indicazioni specifiche sulla riparazione di crepe nel marmo , vedere scheda  04455-03-R .

    DISTACCO :

    Questo non è un difetto del marmo, ma piuttosto un difetto del sistema di costruzione, cioè i connettori e/o giunti. La definizione implica che il componente difettato sopravvive intatto e può essere nuovamente installato utilizzando appropriate tecniche meccaniche.

    Il distacco non può avvenire con un pezzo monolitico. Visivamente , i pezzi staccati possono essere separati da quelle circostanti.

    Il guasto di ancore o connettori metallici che portano al distacco può essere causato e/o accelerato dalla penetrazione dell’acqua nella struttura dietro la pietra, provocando ruggine e corrosione.

    Adeguato fissaggio e coibentazione impediranno perdite e penetrazione di acqua nel sistema.

    Per indicazioni specifiche sul riassicurare il marmo staccato, vedere scheda 04455-21-R

    EFFLORESCENZE :

    L’aspetto di un deposito biancastro localmente o uniforme sulla superficie può essere efflorescenza, la deposizione superficiale di sali solubili. Ci sono numerose fonti di sali solubili che creano l’aspetto annebiato; i sali possono provenire da malte, detergenti impropri , umidità di risalita, sali antigelo , trattamenti chimici ambientali e inquinamento atmosferico. I depositi biancastri di sali possono essere molto meno evidente sul marmo bianco che sulle pietre scure e i mattoni.

    Su superfici lucide, i depositi ridurranno la brillantezza e presentano una zona diffusa o offuscata .

    Le efflorescenze possono essere un residuo di sale derivante da pulizia chimica impropria, cioè t un detergente chimico troppo forte un o risciacquo inadeguato. Può anche essere un’indicazione di problemi di acqua. La migrazione di sale e/o sub-fioritura e le efflorescenze devono essere considerato un sintomo che deve essere esaminato per identificare l’origine dei sali solubili e/o la fonte di umidità .

    Devono quindi essere intraprese azioni correttive per eliminare la fonte del problema una volta che si identifica.

    Alcuni efflorescenze possono verificarsi naturalmente con pietre nuove, malte e materiali di installazione. Normalmente, questa efflorescenze verrà rimossa dalla pioggia naturale e processi atmosferici e/o lavaggio normale. La nuova o continua comparsa di efflorescenze è un forte indicatore di problemi come l’umidità di risalita, metodi di pulizia inaappropriati, i quali dovrebbero essere sottoposti al RHPO .

    Per indicazioni specifiche sulla rimozione di efflorescenze dal marmo, vedere scheda 04455-25 -R.

    EROSIONE :

    L’erosione è l’asportazione della superficie del materiale per l’azione naturale del vento, particelle nel vento e nell’acqua. Può verificarsi con marmi e materiali esposti. Le ispezioni dovrebbero includere un esame di qualsiasi perdita apparente di dettagli e nitidezza degli spigoli che potrebbero essere causati da erosione.

    L’erosione può essere un problema minore su roccia o marmo a spacco cava, ma può essere un problema più serio sulla pietra con più precisi dettagli. Poco si può fare per risolvere questo problema una volta che si verifica, oltre che proteggere la superficie da ulteriore esposizione a interrompere o ritardare il processo.

    SFALDAMENTO:

    Questa è una fase iniziale di desquamazione, esfoliazione, delaminazione o scheggiatura evidenziata dal distacco di piccoli pezzi sottili piatti di strati esterni di pietra da un pezzo più grande di pietra. La desquamazione è di solito causata da umidità capillare o cicli di gelo-disgelo che si verificano all’interno della muratura.

    Il problema può verificarsi anche a causa di sub-fioritura, cosicché se si verifica desquamazione, l’area deve essere esaminata per determinare se la cristallizzazione del sale avviene in aree a scaglie.

    SCROSTAMENTO :

    Lo scostamento è l’asportazione della superficie dal substrato in strisce o strati. Essa può derivare da un uso non corretto di rivestimenti murari che determinano il guasto del rivestimento e/o superficie di pietra. Essa può anche derivare da un difetto della pietra o da agenti atmosferici.

    L’incrostazione della superficie causato da reazioni chimiche con gli elementi ambientali può anche staccarsi o sfaldarsi lungo il piano di assestamento .

    UMIDITA’ DI RISALITA:

    Umidità di risalita è l’aspirazione delle acque sotterranee nella base della muratura attraverso l’azione capillare. L’umidità è pompata nel marmo e può salire e scendere a causa di condizioni di temperatura; umidità; livellamento del posto; mancanza o guasto di corsi umidi, e/o trattamenti alle superfici murarie che influenzano l’evaporazione .

    Durante i periodi umidi attivi, l’umidità ascendente può essere visibile come un scurimento del marmo lungo la base a terra. A causa del continuo cambiamento del livello di umidità causa delle condizioni variabili di esposizione, macchie o efflorescenze possono essere visibili ad una distanza di diversi metri dal suolo. La continuazione del problema può portare a più gravi problemi di desquamazione, secchezza e/o scheggiature, ma la correzione del problema richiede l’ eliminazione della fonte di acqua o l’interruzione del suo percorso nella pietra da impermeabilizzanti fisici o chimici.

    SCHEGGIATURA :

    La scheggiatura è la separazione e il distacco di pezzi di pietra a causa di sub-fioritura, gelo-disgelo, rifissaggio improprio con un mix di malta o cemento Portland troppo duri, o sovraccarico strutturale della pietra.

    La scheggiatura è meno frequente con il marmo che con le pietre sedimentarie che sono anche meno dense. Il marmo è abbastanza denso da resistere alle forze interne che potrebbero causare distacchi in altre pietre naturali o fabbricati in muratura.

    Per indicazioni specifiche sulla riparazione di scheggiature del marmo, vedere schede 04400-03-R e 04455-03-R .

    SUB – FIORITURA :

    Questo è un accumulo interno potenzialmente dannoso di sali solubili depositati sotto o appena sotto la superficie muraria come l’umidità nella parete evapora.

    L’accumulo di sali e la loro cristallizzazione possono creare pressioni sostanziali all’interno del marmo, provocando rotture di pezzi lungo i piani di deposizione. Efflorescenza in superficie è un’indicazione che è possibile sub -fioritura.Tecniche di mitigazione del problema includono poulticing, rimozione delle fonti di sale individuate, l’eliminazione dell’umidità nella pietra e impermeabilizzazione.

    SFARINAMENTO :

    Questo è una graduale disintegrazione della superficie del marmo, probabilmente causati dalla migrazione sale e l’esposizione all’umidità .

    Un’eccessiva umidità può avere l’ effetto di dissolvere il legante.

    Pietre carbonatiche, soprattutto pregiati marmi granulati, sono particolarmente sensibili a questa forma di degrado. La superficie assume un ruvidezza granulare, cristallina o, talvolta, l’aspetto polveroso.

     

    FINE

  • MARMO: GRIGLIA DOCUMENTI E SOLUZIONI

    TABELLA DI INTERVENTO RAPIDO PER   MARMI E ONICI
    TIPO DI
    PROBLEMA
    U.S. GSA
    PRO TIPS
    BMC TIPS
    P.T.
    agenti macchianti
    sostanze smacchianti
    RIMUOVERE LE MACCHIE
    MACCHIE DI ORIGINE SCONOSCIUTA
    sostanze non ben identificate
    consigli professionali

    soluzione BMC non ancora disponibile
    MACCHIE DI ORIGINE SCONOSCIUTA
    metodo “nest”
    sostanze non ben identificate
    soluzione BMC non ancora disponibile
    MACCHIE DI OLIO E UNTO
    olio e grassi come vernici a base di olio, rossetto, burro, panna, latte, burro di arachidi, lozioni per le mani, senape e depositi costituiti da oli, grassi lubrificanti e/o prodotti bituminosi

    consigli professionali
    soluzione BMC non ancora disponibile
    MACCHIE DI GRASSI, RIMOZIONE CON TAMPONI
    grassi lubrificanti
    soluzione BMC non ancora disponibile
    MACCHIE DI OLIO DI LINO, SPORCO FULIGGINOSO
    BOLLINO VERDE copia
    vernici all’olio di semi di lino, fuliggini
    consigli professionali
    soluzione BMC non ancora disponibile
    VERNICI ACRILICHE E AL LATTICE
    BOLLINO VERDE copia
    vernici al lattice e acriliche
    consigli professionali
    soluzione BMC non ancora disponibile
    MACCHIE ORGANICHE
    BOLLINO VERDE copia
    materia organica, escrementi di cibo, fiori, foglie, tè, caffè, sterco di uccelli o animali
    consigli professionali
    soluzione BMC non ancora disponibile
    MACCHIE DI IODIO
    BOLLINO VERDE copia
    iodio
    soluzione BMC non ancora disponibile
    MACCHIE DI URINE
    BOLLINO VERDE copia
    urina
    soluzione BMC non ancora disponibile
    MACCHIE DI INCHIOSTRO E COLORANTE
    BOLLINO VERDE copia
    inchiostri non metallici, coloranti
    consigli professionali
    soluzione BMC non ancora disponibile
    MACCHIE DI RESIDUI ADESIVI
    BOLLINO VERDE copia
    strati di adesivi essiccati o appiccicosi
    soluzione BMC non ancora disponibile
    MACCHIE DI MUFFA
    BOLLINO VERDE copia
    muffa da funghi, alghe o altre piante viventi
    consigli professionali
    soluzione BMC non ancora disponibile
    MACCHIE DI SILICONE SIGILLANTE
    BOLLINO VERDE copia
    film di silicone indurito
    soluzione BMC non ancora disponibile
    MACCHIE E INCROSTAZIONI DI MALTA
    BOLLINO VERDE copia
    malta, cemento
    consigli professionali
    soluzione BMC non ancora disponibile
    MACCHIE DI RUGGINE
    ossidi del ferro, inchiostri metallici
    consigli professionali

    soluzione BMC
    MACCHIE DI RAME/BRONZO
    BOLLINO VERDE copia
    ossidi di bronzo e rame
    consigli professionali
    soluzione BMC
    PULIZIA E TRATTAMENTI
    PATINE STRATIFICATE SU PAVIMENTI
    BOLLINO VERDE copia
    colorazioni in genere, macchie stratificate
    soluzione BMC non ancora disponibile
    EFFLORESCENZE
    BOLLINO VERDE copia
    solfati di sodio, potassio, magnesio o calcio;
    nitrati di sodio, potassio e calcio;
    carbonato di calcio; cloruro di sodio;
    silice

    consigli professionali
    soluzione BMC non ancora disponibile
    INGIALLIMENTO DEL MARMO
    BOLLINO VERDE copia
    cere, luce ultravioletta, ossidi di ferro, mastici
    consigli professionali
    soluzione BMC non ancora disponibile
    SBIADIMENTI
    BOLLINO VERDE copia
    candeggina, acido ipoclorito di sodio, detergenti acidi
    consigli professionali
    soluzione BMC non ancora disponibile
    RIPRISTINARE LA FINITURA SUPERFICIALE
    RILUCIDARE
    BOLLINO VERDE copia
    soluzione BMC
    SEGNI DI CORROSIONI
    BOLLINO VERDE copia
    vino, birra, succhi di frutta, aceto, derivati del pomodoro, senape, bevande gassate, inchiostro o condimenti per insalata
    consigli professionali
    soluzione BMC
    RIPARAZIONI
    RIPARAZIONE DI PICCOLE CREPE E BUCHI
    BOLLINO VERDE copia
    • RESINA EPOSSIDICA A 2 COMPONENTI
    soluzione BMC
    RIPARAZIONE DI CREPE CAPILLARI E PICCOLI INCAVI
    BOLLINO VERDE copia
    • ADESIVO POLIESTERE
    • COMPOSTO LUCIDANTE
    soluzione BMC